L’ Archeologia nel maceratese. “Schedati” tutti i siti del territorio provinciale
Questo volume ha una particolarità che lo accomuna a pochissimi altri libri sullo stesso tema editi in Italia ed ha anche una storia alle spalle assai lunga ed accidentata, conclusasi positivamente per la caparbietà di un archeologo, Roberto Perna, che ha trovato sostegno nella Provincia e nell’Università di Macerata.
Il territorio costituito dall’insieme dei 55 comuni appartenenti alla provincia maceratese, infatti, è uno dei pochi in Italia ad essere stato completamente scandagliato, in tutta la sua dimensione provinciale, dal punto di vista archeologico e la Carta archeologica, che da tale “mappatura” è derivata, la si può avere oggi – questa è una rarità – sotto forma di un libro. Una pubblicazione non solo cartacea, ma anche in versione per il web, completa di cartografie e liberamente accessibile a tutti.
Il lavoro che sta dietro a questo libro prende avvio nel 1999 sulla base di un piano regionale, che “è stato all’inizio – come scrive nella prefazione Cecilia Gobbi, funzionaria di zona della Soprintendenza archeologica – un progetto assolutamente pioneristico e innovativo, con ruolo di apripista per quanto riguarda la metodologia di sistematizzazione dei dati topografici”.
Nei primi anni Duemila, dopo che il territorio marchigiano era stato “catalogato” – pur non in modo uniforme – per quasi un terzo, il progetto si arrestò. La Provincia di Macerata, d’intesa con la Soprintendenza, decise di finanziare il completamento della “mappatura” entro i propri confini e tale lavoro, svolto con l’apporto dell’Università, è proseguito per oltre un decennio. Per un periodo ha collaborato al progetto anche l’università fiamminga di Gent, i cui rilevamenti si sono concentrati lungo la vallata del Potenza. Cinque anni fa, a lavoro concluso, mancava solo lo strumento per portarlo agevolmente a conoscenza di tutti, soprattutto degli studiosi e dei soggetti pubblici (Comuni in primo luogo) e privati (geologi, architetti, ingegneri, urbanisti) cui compete lavorare alla pianificazione territoriale. Ad assumersi il compito della divulgazione della “Carta” è stata la casa editrice Eum con la versione cartacea, ora disponibile anche ad “accesso aperto” sul proprio sito internet.
Il volume è suddiviso sostanzialmente in due parti. Nella prima, a firma di diversi autori, sono raccolti i contributi relativi ai metodi di indagine e di catalogazione seguiti, ai caratteri geologici e geomorfologici del territorio maceratese e alle fasi cronologiche: dal paleolitico fino alle testimonianze picene e poi all’età romana e tardoromana, con un capitolo dedicato all’epigrafia. Nella seconda parte del volume è riportato il catalogo dei 1.671 siti archeologici individuati, suddivisi per ciascuno dei 55 comuni della provincia.
Nella dodici pagine dedicate a Camerino, curate da Chiara Capponi e Laura Casadei, sono elencati una cinquantina di siti. Come per tutti gli altri comuni, le singole schede riportano di ciascun sito: località, coordinate, definizione (esempio: strada, acquedotto, edificio, villa, ponte, necropoli, ecc), datazione, descrizione, fonti archivistiche e, qualora esista, la bibliografia specifica. Completa l’edizione cartacea l’ampia bibliografia generale, ben 34 pagine.
© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca
(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 16 del 26 aprile 2025)
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