Orlando Simonelli, "ingegnere" del caffè


Chi non lo aveva conosciuto da giovane, lo chiamava “ingegnere”, ma Orlando Simonelli, nato a Colfano di Cessapalombo il 31 agosto 1907, non aveva frequentato l’università. Non aveva avuto nemmeno una formazione umanistica e sin da giovanissimo era maturata in lui una spontanea passione per la meccanica. Una passione che lo portava ad appassionarsi al grande sviluppo tecnologico che si andava sviluppando in Italia e in Europa negli anni tra le due guerre mondiali. Lui però non si limitava a vivere il suo tempo, voleva piuttosto costruire il futuro.
In quegli anni si stava sviluppando in Italia l’industria delle macchine per caffè e osservando quella che vedeva funzionare in un bar di Belforte del Chienti, che giornalmente frequentava, pensò di cimentarsi nella progettazione di una macchina più evoluta. Mette a punto la sua idea e la realizza lavorando da solo in una locale a pian terreno della sua casa di Colfano. Quella macchina, tutta “made in Cessapalombo”, verrà chiamata “1936”, dall’anno di costruzione e per le innovazioni che essa presentava, sia nello stile, sia nella tecnologia, ottanta anni più tardi l’Istituto per Enciclopedia italiana, Treccani, la inserirà tra i 90 simboli della storia del design italiano e dell’eccellenza della produzione manifatturiera del nostro Paese.
Nel 1942 Orlando Simonelli (nella foto in un'immagine giovanile) sposa la matelicese Maria Marcucci. Dalla loro unione nascono due figlie, Anna e Silvia. Dopo un breve periodo a San Ginesio, si trasferisce con la famiglia a Tolentino. Qui l’attività di produzione di macchine per caffè si sviluppa con successo, anche sulla spinta di innovativi brevetti, frutto di vere e proprio “invenzioni” dello stesso Orlando.
Orlando Simonelli muore a Tolentino il 9 maggio 1971, ma tutto ciò che lui era riuscito a creare con la passione di una vita non si disperde. Sono alcuni dei suoi dipendenti, tra i quali Nando Ottavi di Cessapalombo e Graziano Boldrini di Tolentino, a rilevare l’attività. Nel 1974, rinominata “Nuova Simonelli”, la produzione viene trasferita a Belforte del Chienti dove, con l’ingresso in società di Sandro Feliziani, inizia una fortunata fase di internazionalizzazione. Oggi l’azienda fondata da Orlando Simonelli nel 1936 è diventata il secondo gruppo industriale italiano nel settore delle macchine per caffè, presente in 121 Paesi di tutto il mondo.  

(Questo testo è stato scritto per il volume "Ritratti maceratesi" edito dal Consiglio provinciale dei Consulenti del lavoro nel 2018)

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