Racconti inediti di Claudio Claudi
Oggi il computer permette di scrivere un testo privo di correzioni, cancellature, annotazioni a penna e ogni altro possibile segno di revisione. Fino a meno di mezzo secolo fa, invece, i testi scritti a macchina per risultare perfetti dovevano spesso essere riscritti più volte. A rileggere un dattiloscritto a distanza di decenni, però, la presenza di modifiche o aggiunte, soprascritte o sottoscritte tra una riga e l’altra, non fa altro che rendere ancora più prezioso quel foglio, perché tali “correzioni” permettono di interpretare i ripensamenti dell’autore del testo. È questo un aspetto addirittura fondamentale per chi voglia studiare il processo creativo di uno scrittore, come è stato ad esempio nel caso di Claudio Claudi (Serrapetrona 1914 – Roma 1972) per la studiosa Giovanna Lullo, che ha curato una raccolta di inediti dello scrittore e poeta marchigiano. Raccolta che, insieme ad altri rari racconti già editi, è ora confluita in un volume edito da Franco Angeli per la collana editoriale della Fondazione Claudi di Serrapetrona.
Inaugurata con una raccolta di testi di critica d’arte, in gran parte pubblicati da Claudio Claudi in riviste di settore (vedasi Orizzonti della Marca n. 40 del 23 ottobre 2021), la predetta collana editoriale con questo secondo volume si concentra sulla produzione narrativa dell’autore. Sono testi che ruotano attorno a tematiche come la dimensione esistenziale, l’inettitudine, realtà e sogno, rappresentazioni del femminile.
Nel volume sono pubblicati complessivamente quaranta racconti, di cui nove editi tra il 1945 e il 1957 in alcune prestigiose riviste dell’epoca (Cosmopolita, Il momento del lunedì, Il Corriere di Roma e Ausonia) e trentuno inediti, tutti provvisti di un accurato apparato di note, frutto dell’analisi filologica compiuta dalla curatrice, “testimone” del metodo di lavoro di Claudi, che – come scrive Giovanna Lullo – “sottoponeva i suoi testi ad un’assidua revisione”.
L’apertura agli studiosi dell’archivio della Fondazione Claudi, presieduta da Massimo Ciambotti, ha permesso anche di approfondire la rete di rapporti culturali intessuti da Claudio Claudi, sia nel periodo giovanile a Pisa e Firenze sia nei circa trent’anni vissuti a Roma insieme alla madre, la pittrice Anna Pioli, ed al fratello Vittorio, medico, nonché imprenditore nel campo sanitario.
Una vita, quella di Claudio Claudi – scrive nella prefazione Carla Carotenuto, cui si deve la supervisione scientifica della ricerca – “condotta spesso in solitudine alleviata dalla studio e dalla scrittura, unici antidoti allo sconforto e alla malattia che hanno segnato sensibilmente il suo percorso”.
Il libro si apre con una sezione biobibliografica dello scrittore, utile ad una ricostruzione organica della sua vita. Giovanna Lullo, infatti, nella prima parte del volume ricostruisce “la sofferta esistenza di Claudi, la sua formazione culturale e letteraria, delineando episodi e momenti cruciali della vita familiare e personale, i rapporti intellettuali, il contesto socioculturale”.
©Alessandro Feliziani /Orizzonti della Marca
(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n.7 del 22 febbraio 2025)
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