Piano Marshall ed Europa



 “… questa distruzione visibile è meno seria rispetto al vero e proprio smantellamento del tessuto economico…”. Si avverte subito il lettore – semmai lo avesse pensato per un attimo – che queste parole non sono state pronunciate da alcun governante, con riferimento al nostro entroterra distrutto del terremoto. Se colui che le pronunciò molti anni fa, in un ben diverso e ancora più grave contesto, si fosse potuto occupare della ricostruzione post terremoto nell’Italia centrale, forse oggi la situazione sarebbe migliore di quella che è.

La frase in questione appartiene all’unico militare cui è stato assegnato un Premio Nobel per la Pace, ovvero George Marshall, che fu Capo di Stato maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti d’America durante la seconda guerra mondiale e che successivamente, in qualità di segretario di Stato del presidente americano Harry Truman, legò il proprio nome ad un piano per la ricostruzione post-bellica in Europa, passato alla storia come “Piano Marshall”.

A Marshall è dedicato un volumetto edito dalla Eum, casa editrice dell’università di Macerata, nella collana “Prolusioni”, diretta da Benedetta Barbisan e Raffaela Merlini, che ha lo scopo di riscoprire i discorsi, talvolta dimenticati o mai pubblicati prima, di personalità della scienza, della politica e della cultura.

Di George Marshall sono stati integralmente pubblicati – attraverso la traduzione delle registrazioni audio originali – due discorsi tenuti, rispettivamente, nel 1947 all’università di Harvard e nel 1953 a Oslo in occasione del conferimento del Nobel.

Parlando agli studenti e al corpo docente della prestigiosa università americana del suo programma di aiuti post-bellici, Marshall, nel pronunciare la frase sopra trascritta, premise: “Nel valutare ciò che è stato richiesto per la ricostruzione dell’Europa sono state stimate correttamente le perdite di vite umane, la distruzione visibile di città, fabbriche, miniere, ferrovie, ma in questi ultimi mesi è diventato ovvio che questa distruzione visibile …”.

Oltre ai testi integrali dei discorsi, il volumetto contiene un interessante saggio di Vittorio Emanuele Parsi dal titolo “L’attualità di George Marshall”, nel quale il noto politologo italiano argomenta ampiamente la tesi secondo cui il generale e politico statunitense debba essere “annoverato tra i padri fondatori della futura Unione europea”. Infatti – scrive Parsi – “…attraverso la cooperazione intereuropea resa necessaria dal Piano Marshall si iniziò a creare un clima di fiducia reciproca a livello internazionale assai in anticipo e con più profondità ed ampiezza di quanto si sarebbe potuto immaginare senza il contributo del Piano”.

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

G. Marshall, Il credo della pace, (traduzione e note a cura di G. Scocchera), con un saggio di V.E. Parsi, Eum, Macerata 2023, pp. 108, Euro 11.

(Articolo pubblicato sabato 9 marzo 2024 sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 10)


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