San Francesco a Colpersito e la scoperta della bellezza

P. Maranesi, Tu sei bellezza. Gli incontri di Frate Francesco a Colpersito, Edizioni Francescane Italiane, Perugia 2023, pp. 238, Euro 18.



Nel 1982, ricorrendo l’ottavo centenario della nascita di San Francesco, fiorirono numerosi nuovi studi sul Patrono d’Italia. In quella occasione la città di San Severino ebbe nelle Marche un ruolo da protagonista nelle celebrazioni francescane, anche appoggiando le iniziative della comunità dei frati Minori Cappuccini del convento di San Salvatore in Colpersito, località dell’immediata periferia cittadina legata ad importanti episodi della vita del poverello d’Assisi.

Stessa vivacità di eventi è riscontrabile già in questo 2023 in tutte le Marche, che, quale “regione più francescana d’Italia”, si sta preparando a celebrare l’ottavo centenario della morte del Santo, che cade nel 2026. A sollecitare una serie di iniziative è la coincidenza di altri importanti anniversari legati a San Francesco. Andando a ritroso rispetto all’anno in cui culmineranno le celebrazioni, troviamo, infatti: nel 2025 l’ottocentesimo anniversario della stesura del “Cantico delle creature”; nel 2024 l’analogo anniversario delle stimmate ricevute da Francesco a La Verna; nel 2023 gli 800 anni della “Regola francescana”, ma anche del primo Presepe a Greccio e del documento con cui il 16 giugno 1223 il vescovo Attone di Camerino riconobbe lo statuto di “comunità religiosa protetta” alle monache di Colpersito, affidandola alla cura “dei frati minori, quelli di frate Francesco o i suoi successori o il capitolo degli stessi frati stabiliranno”. 

Per Colpersito si prospetta un ruolo centrale in questi anni di celebrazioni francescane nelle Marche, per almeno due motivi, entrambi propiziati dal frate settempedano Sergio Lorenzini, Ministro provinciale dell’Ordine dei frati Minori Cappuccini. Il primo è l’inserimento del convento di San Severino, insieme a Renacavata di Camerino, nel “Cammino dei Cappuccini”, un percorso di “turismo lento” sulle tracce storiche e spirituali del francescanesimo, che si snoda in 17 tappe, da Fossombrone ad Ascoli Piceno. Il secondo motivo, ancora più importante, è l’istituzione nel convento di San Salvatore in Colpersito del “Centro di esperienza e di formazione francescana”. Ad animarlo è stato chiamato fra Pietro Maranesi, studioso di francescanesimo e coordinatore di studi francescani all’Istituto teologico di Assisi, il quale ha dato recentemente alle stampe un volume dedicato agli “incontri di frate Francesco a Colpersito”.

Il libro, che per quanto concerne gli avvenimenti storici trae linfa da precedenti pubblicazioni dello stesso autore e da ricerche di altri studiosi, risalenti in gran parte agli anni Ottanta del secolo scorso,  si sofferma sui diversi momenti della presenza di Francesco d’Assisi a Colpersito, inquadrandoli nella spiritualità del Santo e soprattutto nel suo insegnamento per “fare della bellezza il criterio cristiano della lode a Dio, della testimonianza agli altri e della cultura ecologica del mondo”.

La prima presenza di Francesco a Colpersito viene fatta risalire tra il 1209 e il 1210, quando tra il poverello di Assisi e quel convento si sarebbe istaurata una “relazione speciale”, che lo condurrà a farvi sosta altre volte. Ciò non fu dovuto alla comodità della vallata del Potenza come itinerario più comodo per viaggiare dall’Umbria alle Marche in direzione di Ancona, ma – sostiene l’autore – alla contemplazione da parte di Francesco del Crocifisso glorioso presente nella chiesa di San Salvatore, del tutto simile a quello presente nella chiesa di San Damiano ad Assisi. Si tratta di due immagini sacre precedenti il passaggio iconografico del XIII secolo verso il Crocifisso doloroso e “nello sguardo pieno di stupore osservato a Colpersito e in quello pieno di pace visto a San Damiano, Francesco – scrive fra Pietro Maranesi – aveva riconosciuto tutto l’amore con il quale il Padre e il Figlio avevano vinto il peccato e la morte. Esperienza e consapevolezza che determinarono l’intera vita di Francesco, trasformandolo in un uomo della lode e del ringraziamento”.

Gli altri due episodi significativi della presenza di Francesco d’Assisi a Colpersito sono: l’incontro (probabilmente nel 1212) con Guglielmo da Lisciano, detto “Re dei versi”, che Francesco convertì dandogli il nome di fra Pacifico e che, secondo tradizione, fu il compositore della musica con la quale i frati cantavano il “Cantico di frate Sole”; l’altro episodio, databile 1220, è l’affidamento alle monache di Colpersito di una pecorella che Francesco aveva salvato nelle campagne di Osimo, durante un viaggio di rientro da Ancona.

Due episodi che, sostiene l’autore, dimostrano come la bellezza ammirata sul volto del Cristo crocifisso sia stata riconosciuta da Francesco in tutte le creature e nella natura. 

Le notizie storiche riferiscono che il convento di Colpersito fu abbandonato dalle monache clarisse nel 1460 e solo dopo più di un secolo, nel 1575, venne affidato alla riforma cappuccina. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 46 di sabato 9 dicembre 2023)


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