Pollenza (e Macerata) tra Verdi e Manzoni



Due anniversari della storia culturale italiana, i 210 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, sono stati celebrati a Pollenza con un nutrito programma di eventi ed una mostra, a cura di Fabio Sileoni e Lucia Rosa, dal titolo “Pollenza tra Verdi e Manzoni”. 

Attraverso documenti originali, libri, spartiti musicali, fotografie, giornali d’epoca, l’esposizione – inaugurata dal sindaco Mauro Romoli – ha posto in rilievo il ruolo svolto dalle due “glorie” italiane della musica e della letteratura nel processo di formazione dello Stato unitario, ma soprattutto le relazioni di entrambi con Monte Milone (così si chiamava Pollenza prima del 1862). Legami che sono patrimonio della comunità pollentina: di natura artistica quelli con Verdi, al quale, peraltro, Pollenza ha intitolato il teatro comunale e di sangue quelli con l’autore de “I Promessi sposi”.

Il nome di Alessandro Manzoni, infatti, è legato a Pollenza, oltre che a Macerata, per sua nipote Alessandrina, nata dall’unione tra la primogenita dello scrittore, Giulia Manzoni e il patriota risorgimentale Massimo d’Azeglio.

Alessandrina D’Azeglio, appena diciottenne, fu chiesta in sposa dal giovane maceratese Matteo Ricci Petrocchini, figlio del conte Domenico e nipote dello storico dell’arte Amico Ricci. I due si erano conosciuti a Torino, dove Matteo si era trasferito dopo un periodo di studi a Bologna.

Le nozze tra il marchese Ricci e Alessandrina D’Azeglio furono celebrate a Cornigliano (Genova) il 16 settembre 1852, quando il padre della sposa era ancora capo del governo dell’allora regno di Sardegna. 

Uno dei testimoni di nozze fu il nonno della sposa, Alessandro Manzoni e, sia il “primo ministro” del re, sia l’autore de I Promessi sposi, si rallegrarono per l’avvenuta unione in matrimonio della loro, rispettivamente, figlia e nipote con il marchese Ricci, avendo entrambi avuto modo di conoscere in precedenza fama e onori della nobile famiglia maceratese.

L’anno dopo le nozze Matteo e Alessandrina si trasferirono definitivamente nello Stato Pontificio (unico cruccio per D’Azeglio, che una volta scrisse: “…è più facile mandare un pacco a Calcutta che nello Stato del Papa”) alternando la loro dimora tra i palazzi della famiglia Ricci Petrocchini di Pollenza e di Macerata, con lunghi soggiorni estivi nel villino all’interno della tenuta del Boschetto Ricci a Sforzacosta, nel cui sepolcreto entrambi riposano. Alessandrina morì nel 1884, mentre suo marito Matteo, che dopo l’Unità d’Italia fu per un breve periodo rettore dell’università di Macerata e successivamente deputato, le sopravvisse dodici anni.

Pollenza, inoltre, si definisce “città verdiana” poiché, oltre a vantare una storica tradizione musicale, ha dato i natali nell’800 a due tra i maggiori interpreti dell’opera del Maestro di Busseto: Nicola Benedetti (1821-1875) e Paolo Pelagalli-Rossetti (1857-1933). Il primo, uno dei più acclamati cantanti lirici del XIX secolo, è ricordato come celebre basso verdiano cui toccò l’onore di interpretare il ruolo di Banco nella prima esecuzione assoluta del Macbeth al Teatro della Pergola di Firenze il 14 marzo 1847. Il secondo fu un tenore di successo e si fece apprezzare da Verdi, che ebbe per lui lusinghiere parole quando il cantante pollentino interpretò Bardolfo nella prima esecuzione del Falstaff il 9 febbraio 1893 al Teatro alla Scala di Milano, presenti, tra gli altri, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Giosuè Carducci. 

Sulla storica tradizione musicale di Pollenza e sulle vicende della famiglia Ricci Petrocchini esistono diversi saggi, tra cui segnaliamo: Pietro Molini e Fabio Sileoni, “Pollenza città verdiana delle Marche”, edito dal comune di Pollenza nel 2013; Fabio Sileoni, “Nicola Benedetti, celebre basso verdiano”, Livi editore 2021; Adele Failla Lemme, “La famiglia Ricci a Pollenza”, Tip. S. Giuseppe 1984; Sabrina Ricciardi, “I Ricci Petrocchini a Monte Milone (oggi Pollenza), Edizioni università di Macerata 2021; Lidia Appignanesi, “Il Boschetto Ricci”, Pav Edizioni, 2023. 

© Alessandro Feliziani /QN Il Resto del Carlino

Nella foto, da sinistra: Nicola Benedetti, Paolo Pelegalli-Rossetti, Alessandrina D’Azeglio Ricci

(Articolo pubblicato, con titolo diverso, sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata, mercoledì 18 ottobre 2023, pagina 25)


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