Architettura e società nel Maceratese


C’è stato un lungo periodo, durato decenni nel ‘900, in cui molto stretto è stato il rapporto tra le banche e gli stampatori di libri, semplici artigiani tipografi o editori veri e propri. Vanni Scheiwiller (1934 -1999) editore milanese di origine svizzera tra i più noti del secolo scorso, ad esempio, autofinanziò a lungo la propria casa editrice, piccola per dimensioni aziendali, ma grande per qualità delle pubblicazioni, approntando ogni anno per svariati istituti di credito fastosi volumi d’arte destinati ad essere regalati dalle banche ai loro clienti per Natale.

Nelle librerie di molte case del nostro territorio provinciale sono ancora in bella mostra i preziosi volumi di arte o storia locale editi annualmente dalla Cassa di risparmio della provincia di Macerata, tra i quali si ricorda la monumentale collana in nove tomi (uno ogni anno dal 1979 al 1987) “Macerata e il suo territorio”, che ebbe quali autori Dante Cecchi, Angelo Antonio Bittarelli, Mario Moretti, Giuseppe Vitalini Sacconi e Raoul Paciaroni.

Con la globalizzazione del sistema creditizio e la conseguente fine delle banche locali è scivolata via anche la tradizione dei libri-strenna.

Quest’anno a rinverdire la tradizione è stata la Fondazione Carima di Macerata, che – in occasione del suo trentennale – ha pubblicato un corposo volume dedicato all’architettura del nostro territorio. L’autore, Cistiano Marchegiani, storico e docente presso l’università La Sapienza di Roma, compie in questo libro una narrazione cronologica per tematiche incentrate su generi caratteristici e categorie di costruzioni delle varie tipologie: eremi, torri, mura, chiese, palazzi, teatri e ville che si sono susseguiti di epoca in epoca, testimoniando silenziosamente i mutamenti storici, culturali e sociali avvenuti nel corso secoli. Il volume è articolato in ventitré capitoli, veri e propri brevi saggi, che sintetizzano la storia dell’architettura nella provincia maceratese, mettendo altresì in luce il lavoro di grandi artisti locali, che hanno dato lustro al nostro territorio in Italia e all’estero. Anche con l’ausilio di numerose fotografie il volume svela storia e curiosità sia dei monumenti più conosciuti sia delle opere meno note, ma parimenti significative. Tra i  molti, possiamo citare la Grotta dei Frati a Fiastra  e quella di Sant’Eustachio a San Severino, Sant’Urbano di Apiro e Santa Maria di Pistia a Serravalle di Chienti, l’antico ospedale di San Paolo a San Ginesio, il santuario di Macereto, i palazzi priorali di Cingoli e di Penna San Giovanni, l’episcopio di Camerino, gli aggregati montani di Campicino di Fiastra e Villa Bentivoglio di Bolognola, i palazzi Urbani di Monte San Martino e Leopardi a Recanati e poi, proseguendo cronologicamente tra Otto e Novecento, il teatro dell’Aquila (ora Vaccaj) di Tolentino, Villa Collio a San Severino, L’Auto Palace Liberty a Macerata, la futurista Casa Zampini ad Esanatoglia, l’iconica parabola del magazzino Montecatini a Porto Recanati e il palazzo del ghiaccio di Ussita.

Il libro, stampato a Castelraimondo, è stato realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, che ha curato la parte grafica ed iconografica. Con esso – come ha scritto nella presentazione la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti, si conclude una trilogia di volumi che la Fondazione Carima, ha dedicato al territorio di riferimento, “nel tentativo di restituirlo nella sua interezza e di contribuirne alla valorizzazione”. Si tratta di un progetto editoriale che aveva preso avvio all’inizio degli anni Duemila con un volume dedicato al paesaggio e poi proseguito con un secondo volume sulle opere d’arte. 

© Alessandro Feliziani

Cristiano Marchegiani, Architettura e società nel Maceratese fra Medioevo e Novecento, Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata, Castelraimondo 2022, pp. 414 ill. s.i.p.

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 5 di sabato 11 febbraio 2023)


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