A Montefiore di Recanati il primo uliveto con arboscultura



Sugli alberi di ulivo siamo abituati a vedere i frutti, olive dalla cui spremitura l’uomo ricava l’olio, il prezioso “oro verde” ritenuto tra i simboli della millenaria civiltà mediterranea. A Montefiore di Recanati, in mezzo ad un grande uliveto che si espande su una collina che degrada dolcemente verso il mare, c’è da qualche giorno una pianta di ulivo particolare, unica al momento in Italia, dove – oltre agli acini di olive – è possibile ammirare una grande “goccia d’olio”. Una goccia destinata a condire nessuna pietanza, ma solo l’animo umano. Una goccia che attraverso la sua trasparenza ci permette di ammirare il paesaggio marchigiano, che proprio nella presenza dell’ulivo ha una delle sue caratteristiche. E guardando quella distesa di verde, che si congiunge in lontananza con il blu del mare e l’azzurro del cielo non si potrà che riflettere su quanto l’ambiente meriti attenzione e tutela. Toccando quella pianta, ma anche solo passeggiando in mezzo all’uliveto, si ha l’esatta percezione di come la natura sia a servizio dell’umo e l’uomo debba servirsene preservandola. 

Come avrete capito, quella goccia presente sull’ulivo a Montefiore non unge. E un’opera d’arte in cui si uniscono la natura e l’attività creativa dell’uomo.  In questo caso la mano creativa è dell’artista Roberto Viale, scultore e pittore che vive a Serrapetrona, con atelier recentemente avviato a Tolentino, il quale ha modellato i rami di un ulivo di circa trent’anni, fino a formare una grande goccia, la cui “figura rimanda anche alle mani giunte in preghiera che, rivolte verso l’alto, comunicano spiritualità e lirismo. L’olivo, simbolo di pace, diventa ‘cornice’ naturale, che inquadra sullo sfondo la Basilica di Loreto e la sua cupola”.

La pianta a forma di goccia, ora al centro del grande uliveto delle sorelle Elisabetta, Gabriella e Sonia Gabrielloni, pluripremiate imprenditrice del settore oleario, è la prima arboscultura del progetto “Panorama in cornice - percorsi di Land Art e arbosculture”, ideato dalla recanatese Nicla Cingolani per valorizzare il potenziale culturale e turistico del territorio. Per le Marche si tratta di un progetto pionieristico che al momento ha un solo esempio in Italia e precisamente all’interno del campus del Politecnico di Milano.

La decisione della famiglia Gabrielloni di aderire al’iniziativa e mettere a disposizione dell’artista una pianta del proprio uliveto nasce dalla consapevolezza che “modellare gli alberi secondo forme estetiche compatibili con la vita delle pianta stessa è un modo per esaltare il bello che la natura ci dona e attirare tutti alla meraviglia di un ambiente ricco di emozioni.” 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

Nella foto, l’artista Roberto Viale con le sorelle Gabrielloni davanti all’arboscultura e, a sinistra, il bozzetto del progetto.

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA sabato 1 luglio 2023)


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