La riscoperta degli epistolari.



La “lucida follia” che la scrittrice Sibilla Aleramo, dopo aver lasciato Porto Civitanova, ebbe, ricambiata, per la femminista ravennate Lina Poletti non ha più misteri, grazie al lavoro della studiosa Alessandra Cenni, sfociato nella pubblicazione di gran parte delle lettere inedite che le due donne si scambiarono tra il 1909 e il 1910. Il volume, fresco di stampa, è l’ultimo di numerosi epistolari pubblicati di recente. Libri che, solo per fare alcuni esempi, a distanza di oltre un secolo o di decenni hanno svelato la storia segreta di un lungo amore platonico tra Giovanni Pascoli ed Emma Corcos, particolari inediti del connubio artistico tra D’Annuncio e la Duse, la lunga corrispondenza tra Raffaele La Capria, Pasolini, Montale, Moravia ed altri intellettuali del ‘900, le lettere ricevute da Alberto Sordi da ammiratori ed ammiratrici, il trentennale carteggio editoriale tra Dino Buzzati e l’editore Mondadori. Epistolari che non hanno la funzione di “ficcare il naso” nella vita di questi personaggi, ma di comprendere meglio il loro mondo e la società del tempo in cui sono vissuti.

Tutto questo è stato possibile perché loro utilizzavano uno strumento oggi sconosciuto alle nuove generazioni: la lettera. Quel foglio di carta, quasi sempre scritto a penna, in cui si possono commentare episodi di vita, si esprimono sentimenti e anche risentimenti. Parole spesso soppesate, a volte vergate di getto. Chi riceve una lettera, leggendola, può avere la sensazione di ascoltare la voce di colui o colei che l’ha scritta. 

Un mondo ormai svanito, sostituito dai messaggi whatsapp, dai non sempre interpretabili “emoji” e da altre diavolerie tecnologiche. Tutte comunicazioni, però, destinate a non lasciare memoria.

Con il passaggio accelerato dalla “civiltà della carta” alla “civiltà digitale” viviamo una rivoluzione destinata ad influire profondamente nella società. Sappiamo ciò che andiamo a perdere, ma non riusciamo ad immagine fino in fondo cosa troveremo. 

© Alessandro Feliziani /QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato domenica 19 febbraio 2023 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)



 

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