Virgì Bonifazi, artista poliedrico e caricaturista con il sorriso.

Non c’è personaggio maceratese della seconda metà del Novecento che non abbia attirato la sua attenzione artistica: protagonisti della politica cittadina, dello sport, delle arti e delle professioni, “storici” insegnanti, commercianti ed artigiani o personaggi caratteristici della città sono stati da lui “fotografati” con la matita. Le sue caricature, realizzate “a colpo sicuro, di getto, senza incertezze” e sempre con grande efficacia, hanno avuto grande successo ed i primi ad apprezzarle erano proprio i protagonisti ritratti.

Virginio Bonifazi, in arte Virgì, è stato, infatti, un “testimone della società maceratese”, come recita il sottotitolo di un libro, che il comune di Macerata gli ha dedicato alcuni anni dopo la scomparsa, avvenuta nel 1997, raccogliendovi molte delle sue caricature. 

Nei giorni scorsi, a venticinque anni dalla morte, l’Associazione “Le Casette”, con il patrocinio del comune, ha voluto ricordare l’artista con una mostra retrospettiva, in corso fino a domenica 8 gennaio alla galleria Antichi Forni di Macerata. Una mostra che presenta un “Virgì” artista eclettico e che permette di scoprire come l’etichetta di caricaturista, con la quale ancora oggi viene ricordato, gli vada alquanto stretta.

Il critico d’arte maceratese Lucio Del Gobbo nel sottolineare che Virginio Bonifazi si era formato all’Accademia di Brera, dove ebbe tra i docenti anche lo scultore Francesco Messina, ha ricordato come nella sua vita artistica Virgì abbia seguito “tanti interessi, sotto varie forme e tecniche, non smentendo mai in ognuna sé stesso, le sue doti innate, la straordinaria attitudine al disegno”. In mostra, infatti, oltre ad alcune caricature, sono esposti soprattutto i disegni a matita e carboncino, alcuni risalenti alla fine degli anni trenta, poi molti acquerelli, olii e sculture, tra le quali il bozzetto del monumento a Padre Mattero Ricci, attualmente collocato sul sagrato del Duomo di Macerata.

Benché Virgì abbia spaziato in molteplici campi dell’arte figurativa, l’arte caricaturale è quella che lo ha reso famoso al grande pubblico. Egli aveva iniziato a misurarsi con la caricatura in giovanissima età, sin da quando, ancora ragazzo, come lui stesso amava ricordare, “si infilava nei camerini del teatro Lauro Rossi a ritrarre gli attori e le soubrettes di passaggio a Macerata”. Nella sua lunga carriera artistica ha realizzato centinaia e centinaia di caricature, anche di personaggi pubblici del panorama nazionale ed internazionale, soprattutto del mondo dello spettacolo. Diverse caricature da lui realizzate sono state selezionate in varie edizioni della Biennale dell’umorismo nell’arte di Tolentino, dove nel 1981 vinse il primo premio con una caricatura di Milva. Il Museo internazionale della caricatura di Tolentino, che conserva gli originali di alcune delle sue opere, anni fa gli ha dedicato un catalogo, a cura di Melanton, dal titolo “Le caricature sorridenti”. Un titolo particolarmente indovinato, poiché – come ha scritto Lucio Del Gobbo – “le caricature che portano la firma di Virgì sono tutte improntate al sorriso, corrispondenti, peraltro, alla sua visione della vita e dell’arte e anche alla sua persona, sempre solare e sorridente”.

 © Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato martedì 3 gennaio 2023 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)


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