Macerata, a Palazzo Ricci “inediti” di Maestri del ‘900


La collezione d’arte italiana del Novecento di Palazzo Ricci a Macerata non finisce mai di sorprendere. Questa volta non per i capolavori dei protagonisti della cultura figurativa del secolo scorso presenti nelle sale della mostra permanente, ma per le decine e decine di opere finora mai esposte, conservate nei depositi museali della Fondazione Carima. Fino al prossimo 8 gennaio, infatti, Palazzo Ricci propone al pubblico, in una mostra temporanea allestita nella sale a piano terra, una trentina di opere (in maggior parte dipinti) mai esposte prima, salvo alcune date in prestito in passato per rassegne tematiche o retrospettive di singoli artisti.

“Altri luoghi. Un viaggio nel patrimonio nascosto di Palazzo Ricci” – questo il titolo della mostra, curata dal direttore artistico del museo, Roberto Cresti – riporta alla luce alcuni grandi protagonisti del XX secolo, quali Massimo Campigli, di cui è presente un bozzetto probabilmente facente parte dello studio per l’opera “Scalinata di Trinità dei Monti”, esposta nello stesso museo; inoltre troviamo Lorenzo Viani, Domenico Cantatore, Primo Conti e Ottone Rosai, presente con “Giocatori al caffè”, una delle ultime opere realizzate dal pittore fiorentino. 

In mostra sono presenti anche due artisti marchigiani: Luigi Bartolini (1892 – 1963), pittore, incisore e scrittore, che, con il suo romanzo “Ladri di biciclette”, ispirò l’omonimo film di Vittorio De Sica, e Arnolfo Angelo Crucianelli (1910 – 1991), nato in Argentina da genitori originari del maceratese e poi rientrato a Macerata in tenera età, del quale è esposto un nutrito corpus di dipinti.

Oltre ai dipinti e alle sculture appartenenti alla collezione di Palazzo Ricci, sono esposti anche lavori di altri due artisti: il pittore Angelino Balistreri, sardo di nascita ma corridoniano di adozione, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, e lo scultore Francesco Roviello, di origine campana ma da molti anni residente a Fontenoce di Recanati.

“Con questa mostra – ha detto in occasione della inaugurazione Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima – diamo un nostro contributo per arricchire l’offerta culturale cittadina durante il periodo delle festività natalizie e d’inizio del nuovo anno, proponendo un elemento di novità rispetto alla collezione permanente già di per sé straordinaria”.  

La mostra (ingresso libero) può essere visitata il sabato dalle 15,30 alle 18,30 e la domenica o altri giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalla 15,30 alle 18,30. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sabato 17 dicembre 2022 sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 47)


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