Ghino Valenti, l’agricoltura tra economia e diritto

P.Lattanzi e S.Spalletti (a cura di), Co-operazione e co-creazione. Nuova riflessioni politico-economiche e giuridiche nel pensiero di Ghino Valenti, Aracne editore, Roma 2022, pp. 184, euro 13,00.


Dall’unità d’Italia fino ai primi decenni del Novecento le Marche e la provincia di Macerata, soprattutto, hanno dato molto in termini tecnici, scientifici e politici all’agricoltura italiana e all’economia nazionale legata al settore primario. Due nomi su tutti spiccano per il rilievo e la fama internazionale avuta: Nazareno Strampelli (1866 – 1942), di Crispiero di Castelraimondo, e Ghino Valenti (1852 – 1920), di Macerata. Il primo sul versante spiccatamente agronomico e il secondo sul fronte economico-politico.

Valenti, che nel 1915 Luigi Einaudi definì “la massima autorità italiana in economia agraria”, per il valore dei suoi studi può essere accostato ad altri due economisti conterranei: il settempedano Francesco Coletti (1866 – 1940) e il maceratese Maffeo Pantaleoni (1857 – 1924). Con questi due suoi contemporanei Valenti ha condiviso una sorte purtroppo comune a molti grandi del passato: uno strisciante e perdurante oblio.

Fortunatamente non tutti gli studiosi dimenticano e per quanto riguarda Ghino Valenti l’università di Macerata ha il merito di averne valorizzato l’opera soprattutto attraverso il “Laboratorio sulle politiche agricole, alimentari e ambientali”, costituito nel 2001 – e a lui intitolato – per iniziativa del professor Francesco Adornato (rettore dell’ateneo fino allo scorso mese di ottobre), dove docenti e ricercatori portano avanti una lunga tradizione di studi agraristici.

È proprio in questo contesto che, dopo un convegno promosso per ricordare l’economista nel centenario della morte, è stato realizzato un volume a cura di Pamela Lattanzi e Stefano Spalletti. Vi sono raccolti contributi che affrontano e presentano in modo interdisciplinare la figura, l’opera e il pensiero di Ghino Valenti, del quale viene più volte sottolineato un preciso tratto distintivo: la sua visione dialettica tra economia e diritto. Valenti – si legge – riteneva imprescindibile l’insegnamento congiunto delle due materie e la loro “fusione pratica” in tema di agricoltura. 

Nell’introduzione del volume, a firma dei due curatori, si sottolinea come l’indole economica e giuridica di Valenti abbia ricevuto apprezzamento da parte di illustri studiosi del Novecento, tra i quali anche l’ex presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi, che negli anni Settanta dedicò all’economista maceratese significativi approfondimenti in materia di “assetti fondiari collettivi”.

Autori dei vari capitoli sono: Daniela Giaconi, che da profonda conoscitrice del profilo di Ghino Valenti avanza “spunti per una nuova biografia scientifica” dell’economista marchigiano; Mirko Grasso, che affronta la presenza dell’opera di Valenti nel “filone politico e culturale del socialismo riformista, del liberalismo e del meridionalismo democratico”; Monica Stronati, che si sofferma sul contributo dato dall’economista alla questione del fenomeno associativo; Francesco Musotti, che approfondisce gli studi di Valenti dedicati alla forma cooperativa dell’organizzazione d’impresa; Alessio Cavicchi, Chiara Mignani, Gigliola Paviotti, Chiara Aleffi e Sabrina Tomasi, che riflettono sull’attualità del pensiero di Ghino Valenti, sulla funzione della formazione e dell’istruzione tecnica agraria, sul ruolo del ricercatore, sulla funzione dei consorzi e danno infine conto delle numerose esperienze di “co-creazione” maturate all’interno dell’ateneo maceratese a servizio del territorio e delle comunità locali, portate avanti proprio nello spirito auspicato dagli studi e dalle teorie di Ghino Valenti 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sabato 12 novembre 2022 sul settimanale ORIZZONTI della MARCA, Anno X n. 42)


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