AD AGOLLA (SEFRO) LA PIÙ ANTICA IMMAGINE DI S.FRANCESCO



Dopo la morte di San Francesco d’Assisi, avvenuta nel 1226, il suo primo seguace, Beato Bernardo di Quintavalle, si ritirò in eremitaggio sui monti di Sefro, nei luoghi dove due anni fa è stata eretta una statua a suo ricordo e venerazione. Si deve, pertanto, proprio al beato Bernardo se il culto di San Francesco d’Assisi in quei luoghi è particolarmente radicato. Partendo dalla constatazione di questa forte devozione verso il Santo d’Assisi tra gli abitanti di quella parte dell’Appennino, la professoressa Maria Giannatiempo Lopez, per oltre trent’anni funzionario della Soprintendenza ai beni storici ed artistici delle Marche, ha ritenuto di dover svolgere nuovi studi sulla figura del santo francescano dipinto nell’affresco (purtroppo molto rovinato) che si trova sulla parete di fondo della chiesetta di San Tossano ad Agolla, risalente alla fine del XIII secolo. In quella figura la storica dell’arte ha ritenuto di individuare San Francesco. Si tratterebbe di una delle più antiche raffigurazione del santo patrono d’Italia realizzate nelle Marche, probabilmente la più antica su affresco.

I risultati della propria ricerca la professoressa Giannatiempo li ha presentati all’Università di Macerata, nel corso di un convegno sul tema “Francescani nelle Marche”, organizzato dal Dipartimento di studi umanistici, diretto da Carlo Pongetti e che ha visto la partecipazione di diversi studiosi tra i quali Raimondo Michetti dell’Università Roma Tre, Roberto Lambertini e Francesca Bartolacci di Unimc. Presenti anche il sindaco di Sefro, Giancarlo Temperilli e il Ministro provinciale dei Frati Minori delle Marche, Ferdinando Campana.

Se la presenza di Bernardo di Quintavalle nei pressi di Agolla negli anni successivi alla morte del fondatore dell’Ordine francescano e la forte devozione del santo d’Assisi diffusa nei secoli tra gli abitanti della frazione sono stati gli elementi che hanno dato la spinta alla professoressa Giannatiempo di intraprendere nuovi studi sull’affresco, l’individuazione della figura di San Francesco nel soggetto dipinto a lato delle Crocifissione è basata su diversi riscontri di carattere storico-artistico. Con l’ausilio di fotografie mostrate nel corso del convegno, la studiosa ha indicato gli elementi a sostegno della propria tesi, confrontandoli con il contesto della pittura tardo Duecentesca e con altri dipinti raffiguranti San Francesco esistenti a Pioraco, Camerino, San Severino.

Solitamente nell’iconografia di San Francesco sono sempre evidenti le sacre Stimmate alle mani e ai piedi, ma nel caso dell’affresco di Agolla queste non sono visibili poiché la pittura è particolarmente rovinata. Anche per questo motivo, secondo la storica dell’arte, nessuno in passato ha pensato che quella figura di santo francescano potesse raffigurare il Santo d’Assisi. Diversi anni fa, Alfredo Vergani, esperto di storia dell’arte medioevale, aveva ritenuto di individuare in quella figura Sant’Antonio da Padova, ma “i miei studi relativi alla raffigurazione del santo e allo stato devozionale, invece, mi fanno elaborare una tesi contraria – ha detto durante il convegno a Palazzo Ugolini di Macerata, Maria Giannatiempo Lopez -  e, cioè, che si tratti della prima raffigurazione di San Francesco”.

“È una tesi affascinante – ha aggiunto nel suo intervento il sindaco Temperilli – che riempie di valore, oltre che artistico anche simbolico e religioso, un luogo senza tempo quale è l’Eremo di San Bernardo di Quintavalle a Sefro e, più in particolare, la chiesetta di S. Tossano di Agolla”. 

Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca 

(Articolo pubblicato sul settimanale Orizzonti della Marca n. 49 del 16 dicembre 2017 - riproduzione riservata)

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