Serrapetrona. Alla scoperta della Vernaccia con “Appassimenti aperti”.


Serrapetrona si appresta a vivere il mese dell’anno più importante per la propria economia e per il suo stesso nome, ormai inseparabilmente legato alla unicità tipica del suo territorio, la vernaccia nera, vitigno autoctono da cui si ricava l’unico vino rosso spumante, famoso in Italia e all’estero: la Vernaccia di Serrapetrona, prelibatezza da gustare in un bicchiere a fine pasto, per accompagnare dolci a pasta secca e crostate.

Domenica 13 e domenica 20 novembre, infatti, il centro del piccolo paese e l’intero territorio si animeranno per “Appassimenti aperti”, manifestazione promossa dal comune e dall’Istituto marchigiano tutela vini (IMT), che ritorna durante la pausa (2020) e il ridimensionamento (2021) dovuti alla pandemia. In entrambe le domeniche  i produttori apriranno le porte dei loro appassimenti, i luoghi dove le uve vengono riposte dopo la vendemmia ad appassire, disposte in cassette o appese, anche al soffitto, richiamando lontane usanze.

La tecnica di produzione, infatti, comprende ben tre fermentazioni: la prima in vendemmia, la seconda dopo l’appassimento naturale delle uve appositamente selezionate, la terza in autoclave, per la presa di spuma. Questa particolarità, unica al mondo, è regolamentata da un dettagliato disciplinare approvato dal ministero per le politiche agricole, che nel 2004 ha attribuito alla “Vernaccia di Serrapetrona spumante” il marchio DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), che garantisce al consumatore la qualità del prodotto e il rispetto dei rigidi requisiti di produzione. Attualmente i vini italiani Docg sono settantotto e tra questi solo cinque sono quelli marchigiani.

Il vitigno “Vernaccia nera” ha anche la particolarità di poter essere coltivato su una zona assai ristretta, comprendente il territorio comunale di Serrapetrona e terreni confinanti di San Severino e Belforte del Chienti. In totale appena 66 ettari di superficie vitata.

Da diversi anni tutti i produttori - riscoprendo l’anima antica della “vernaccia nera” -  hanno affiancato alla commercializzazione della “Vernaccia di Serrapetrona spumante Docg”, anche l’imbottigliamento e la vendita del vino fermo da pasto, frutto dello stesso vitigno. Questo vino, consigliato dai sommelier in abbinamento a salumi, formaggi stagionati, primi piatti saporiti e carni rosse, ha ottenuto la denominazione “Serrapetrona” e il marchio Doc (denominazione di origine controllata). Esso condivide la stessa area di produzione della “docg” e si ottiene da un uvaggio minimo dell’85 per cento di “Vernaccia nera di Serrapetrona” e, per il restante 15 per cento,  possono concorrere altre uve a bacca nera idonee alla coltivazione nel territorio della regione Marche.

Nelle due domeniche del 13 e 20 novembre, oltre che nelle cantine dei produttori sparse sul territorio, i due “volti” del vitigno – la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc – potranno essere assaggiati negli stand allestiti in piazza Santa Maria, nel centro del paese, dove è previsto un ritrovo festoso tra musica, mercatini e prelibatezze gastronomiche a chilometro zero.

“Appassimenti aperti” può essere anche occasione per visitare il patrimonio artistico e culturale di Serrapetrona: la chiesa di San Francesco, che custodisce importanti opere d’arte, tra cui una Crocifissione datata 1180 e il polittico di Lorenzo D'Alessandro (XV sec.); la chiesa di Santa Maria in Piazza, con l'esposizione di opere di artisti del territorio provenienti da altre chiese ora inagibili; il museo delle Fondazione Claudi  e la mostra “Un umanista del secolo breve”, allestita per ricordare - a cinquant’anni dalla morte - l’intellettuale marchigiano Claudio Claudi. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sabato 29 ottobre 2022 sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 40)


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