Il diritto all’acqua.

F. Testella, Diritto all’acqua e statuto della risorsa idrica, EUM, Macerata 2021, pp. 288, Euro 16.


L’idea del Consorzio di bonifica di poter far fronte alla sofferenza dei livelli idrografici del lago artificiale di Castreccioni di Cingoli attraverso il prelevamento di acqua dalle falde del Potenza e dello Scarsito, oltre a sollevare la ferma opposizione dei sindaci dei comuni dell’alta valle del Potenza, ha riproposto anche a livello locale un problema italiano e mondiale: la crescente scarsità di acqua, principale risorsa naturale ed elemento vitale per l’umanità.

Il caso riguardante il nostro entroterra è casualmente venuto alla luce contestualmente alla presentazione da parte della casa editrice Eum (Edizioni Università di Macerata) di un recente saggio di Francesca Testella, attualmente ricercatrice presso l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e già docente a contratto presso l’università di Camerino. 

L’autrice affronta il tema della risorsa idrica, inquadrandolo essenzialmente sotto l’aspetto più rilevante dal punto di visto sociale: il diritto di accesso all’acqua, bene primario essenziale da proteggere, ma anche bene economico del tutto particolare. Dopo un excursus del “diritto all’acqua” nella pluralità degli ordinamenti giuridici e secondo la risoluzione dell’Onu adottata in materia nel 2010, il volume affronta più ampiamente il diritto italiano delle acque, anche in connessione con le direttive dell’Unione europea. Nel relativo capitolo si affronta anche l’evoluzione storica del concetto di proprietà delle risorse idriche dal 1865 ad oggi e la “svolta” rappresentata dalla c.d. “Legge Galli” del 1994, che ha introdotto, tra l’altro, il criterio della solidarietà nella gestione.

L’autrice analizza tutti gli aspetti dell’argomento sotto le diverse angolature giuridiche ed economiche, affrontando con particolare rilievo i vari profili tecnici, senza tralasciare le più note criticità, quali gli sprechi e il malfunzionamento delle reti idriche.

Nella parte conclusiva, l’autrice si sofferma su una proposta che “riconduce la proprietà dell’acqua alla proprietà ambientale quale nozione in grado di evidenziare i limiti e le caratteristiche della risorsa e di fattore di riequilibrio tra istanze sociali, economiche e di sostenibilità negli usi della stessa”. 

Il volume, in cui è riportata un’ampia bibliografia, appare particolarmente utile non solo per amministratori pubblici e addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che desiderano approfondire i problemi delle risorse idriche e i conseguenti risvolti sociali, che sono “a monte” di ogni rubinetto delle nostre case. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sabato 3 settembre 2022 sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 32)


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