Fiscalità digitale. La teoria sempre attuale di Pantaleoni.



Tra due anni ricorrerà il centenario della sua morte e forse sarà l’occasione per abbattere il muro di oblio, oltre il quale il maceratese Maffeo Pantaleoni (1857 – 1924), “principe degli economisti italiani”, è rimasto confinato. 

A Macerata, che lo elesse deputato e dove da quasi un secolo riposa nel mausoleo di famiglia, il cono d’ombra su Maffeo Pantaleoni fu temporaneamente rimosso negli anni Novanta, quando il sottosegretario Valerio Calzolaio si spese con forza, riuscendo a vincere resistenze e cavilli burocratici, per trasferire dal ministero delle Finanze alla biblioteca Mozzi-Borgetti, dove ora è custodito, l’ingente fondo librario del grande economista.  

Pantaleoni non è stato dimenticato da attenti studiosi, come Sergio Ricossa, che in “Il manicomio del mondo”, edito dalla maceratese Liberilibri, ha raccolto pagine scelte dell’economista, contenenti principi ancora attuali nel mondo globalizzato. 

In occasione del recente veto posto dal premier ungherese Orbàn, per bloccare la direttiva europea sulla “tassazione globale minima” per le grandi multinazionali, ad esempio, è tornato d’attualità uno scritto di Enrico D’Elia, “senior economist” presso il ministero delle Finanze, in cui l’autore parla di “web tax”, cioè di tassazione su servizi digitali, come quelli di Google. D’Elia ricorda la teoria sulla “traslazione d’imposta”, pubblicata da Pantaleoni nel 1882, quando era docente a Camerino, secondo la quale finisce per ricadere sul prezzo finale ogni tassa posta a carico dei monopolisti di beni – e Google di fatto lo è – di cui il consumatore non riesce a fare a meno. La tassazione – sosteneva l’economista maceratese – risulta efficace solo se a monte si attuano politiche antimonopolistiche, che oggi però non ci sono.

Ecco quindi che la “fiscalità digitale”, inimmaginabile alla fine dell’800, deve fare i conti proprio con quella teoria, che per prima permise a Maffeo Pantaleoni di occupare un posto nell’olimpo degli economisti europei.

© Alessandro Feliziani /QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato domenica 3 luglio 2022 sul quotidiano Il Re3sto del Carlino, edizione Macerata)


Commenti

Post più popolari