Borghi o paesi? Questione di lingua e identità.
La Fondazione Symbola, che opera a sostegno della “soft economy”, sistema economico basato sul rispetto dell’ambiente e sulla valorizzazione dell’identità delle comunità locali e dei territori, ha tenuto la settimana scorsa a Treia il consueto seminario estivo. Uno dei temi affrontati è stato lo “sviluppo dei borghi”, argomento assai ricorrente nelle iniziative di Symbola e che sta particolarmente a cuore al suo presidente, Ermete Realacci, promotore di una delle migliori leggi approvate nel decennio passato, quella sui “piccoli comuni”, purtroppo rimasta ancora sulla carta.
Nel dibattito, ricco di spunti interessanti, ma in qualche modo scontati o almeno non nuovi nella discussione pubblica sviluppatasi nelle Marche, specie dopo il terremoto del 2016, ha fatto notizia un passaggio dell’intervento del presidente della Camera di commercio, Gino Sabbatini, che ha invitato amministratori ed economisti a non parlare più di “borghi”, ma di “paesi”.
Partendo dal presupposto che “borgo” – secondo Sabbatini – individua il contenitore e non il contenuto, mentre “paese” meglio identifica la dimensione comunitaria, il presidente camerale ha indirettamente riproposto una questione da tempo cara ai soli linguisti e a quei giornalisti sempre attenti alle parole che usano. Tra questi, Giuseppe De Rosa, che tempo fa, sul settimanale da lui fondato e diretto – oltre a sottolineare con “matita blu” la definizione di “Alto Maceratese” (vero obbrobrio storico-geografico) – ha criticato l’uso, nella lingua parlata e scritta, della parola “borghi”, elevati ad una sorta di terzo genere nella sommaria divisione tra città e paesi, mentre in verità “borgo” ha storicamente identificato l’agglomerato sorto fuori le mura: borgo San Giuliano o borgo San Giovanni (oggi Cairoli) a Macerata sono da esempio. Pertanto Treia, Cingoli, Montecassiano (nelle foto Fai) ed altri ameni paesi, benché premiati con il titolo di “Borghi più belli d’Italia”, non sono borghi. Essi semmai hanno dei borghi.
© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino
(Articolo pubblicato domenica 17 luglio 2022 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)
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