Una nuova stagione per le Province.

A sessant’anni dalla sua ricostituzione, l’Unione delle province delle Marche ha tenuto a Macerata l’assemblea generale. Ciò era avvenuto anche in passato. La prima volta esattamente quarant’anni fa, in un altro momento “storico”, che – come l’attuale – poteva definirsi di transizione per le sorti di un ente che dall’unità d’Italia rappresenta l’intelaiatura amministrativa dello Stato.

Forse proprio per la somiglianza delle condizioni di allora con quelle di oggi, le due assemblee svoltesi a Macerata a quarant’anni di distanza l’una dall’altra offrono spunti di riflessione in parte convergenti. 

Nel 1982, celebrando i venti anni dello statuto, le province marchigiane fecero appello all’ancor giovane Regione per chiedere “chiarezza sul ruolo e sulle funzioni da svolgere in direzione della difesa delle autonomie locali e di una organica politica di sviluppo territoriale”. Quarant’anni dopo, la richiesta è stata sostanzialmente la stessa, ma diverso è stato il destinatario: non più la Regione, ma il Parlamento. Cioè l’organo rappresentativo della volontà popolare che a fine anni Ottanta diede vita alla lunga fase riformatrice sfociata nell’attribuzione alle province di autonomia statutaria e nell’assegnazione di nuove funzioni, proprie o delegabili. Funzioni poi sottratte nel 2014 con una legge rivelatasi dannosa, cui ora il governo starebbe per porre rimedio attraverso un disegno di legge volto ad irrobustire quel ruolo territoriale delle province dimostratosi insostituibile. Perfino nell’ormai famoso PNRR l’intervento diretto delle province è previsto in fondamentali “missioni”, quali il dissesto idrogeologico, l’economia circolare, l’assistenza ai comuni in materia di appalti, oltre ovviamente che per la viabilità provinciale e l’edilizia scolastica superiore.

Se sono rose, per le province potrebbe fiorire una nuova stagione come quella che si aprì negli anni successivi all’assemblea dell’Upi Marche a Macerata di quaranta anni fa.

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato il 6 marzo 2022 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)


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