Ugo Tognazzi chef per un giorno a Cingoli.


© Lo scorso 23 marzo ricorreva il centenario della nascita di Ugo Tognazzi (1922 – 1990), attore tra i più popolari del cinema italiano della seconda metà del ‘900. Lombardo di origine, una quarantina di anni fa aveva scoperto le Marche, o meglio, la cucina marchigiana. E fu amore a “primo assaggio”. Oltre al cinema, la grande passione di Tognazzi, infatti, era la cucina. In tutte le biografie dell’attore si fa cenno alla sua proverbiale passione per i fornelli, dove amava creare ricette. 

A far scoprire a Ugo Tognazzi la cucina marchigiana fu nei primi anni Ottanta l’allora giovane attrice Edwige Fenech, la quale, legata sentimentalmente ad un medico che lavorava nel Maceratese, aveva acquistato una casa nei pressi di Cingoli e qui, spesso, nei fine settimana, ospitava colleghi e colleghe, frequentando con loro un noto ristorante cingolano, famoso per le tipicità locali e regionali.

Durante uno di questi incontri a Tognazzi venne l’idea di organizzare un evento gastronomico legato al mondo del cinema. Il ristoratore cingolano non si fece sfuggire l’idea, che avrebbe richiamato nel suo locale molte altre star di allora e anche l’azienda di soggiorno ed il comune di Cingoli (sindaco Gilberto Giorgi) non esitarono ad accollarsi l’organizzazione dell’evento, che avrebbe promosso turisticamente la città “Balcone delle Marche”.

Nacque così, in quella stagione invernale 1982-83, il concorso gastronomico “L’uomo in cucina – piatti di montagna” riservato ad attori. Vi parteciparono, tra gli altri, Diego Abatantuono, il quale poi risultò vincitore della gara, Christian De Sica, Luciano Salce (nella foto insieme ad Ugo Tognazzi), Andy Luotto, Maurizio Merli, Pino Caruso ed altri.  Tognazzi, in quanto promotore e co-organizzatore, partecipò fuori concorso e, in qualità di “super esperto”, preparò per tutti i presenti ben quattro specialità di pasta. Della giuria, presieduta dal giornalista e gastronomo Vincenzo Buonassisi, facevano parte alcune attrici, tra le quali Stefania Sandrelli, Edwige Fenech e Jaia Fiastri.

L’evento, che fu seguito dalla stampa locale ed ebbe risalto anche su molti rotocalchi nazionali, consentì a Cingoli di stringere un buon legame, protrattosi in seguito, con Ugo Tognazzi ed altri partecipanti a quel concorso. È stato uno dei tanti “miracoli” della cucina e delle tradizioni gastronomiche marchigiane.

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 12 del 2 aprile 2022)


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