Macerata. Un Centro di ascolto aperto a Santa Croce.



Sono trascorsi esattamente quattro mesi da quando nell’Unità pastorale Immacolata-S. Croce è diventato operativo il Centro d’ascolto, attivato in collaborazione con la Caritas diocesana per cercare di dare risposte a particolari situazioni sociali ed economiche, molte delle quali aggravatesi a seguito del lungo periodo di pandemia.

Aperto ufficialmente il 14 novembre, in concomitanza con la V Giornata mondiale dei poveri, il nuovo servizio “è stato subito accolto con grande favore dai parrocchiani”, sottolinea Giovanni Gentili, che, insieme a Raffaela Fermani e Cristina Turini, fa parte dell’équipe di operatori del Centro.

In questi mesi, nonostante difficoltà operative legate alle disposizioni anti Covid, sono stati affrontati diversi casi, per lo più segnalati da parrocchiani. Alcuni già risolti, altri tuttora “aperti”.

La prima preoccupazione di chi opera nel Centro è quella di non invadere la riservatezza e far sì che le persone si avvicinino senza timore. Un aspetto, questo, che risulta assai problematico, soprattutto quando il problema è essenzialmente di carattere sociale. 

Situazioni di povertà se ne sono presentate al Centro meno di quanto ci si poteva aspettare. Secondo Gentili a contenere le esigenze di aiuto economico sono essenzialmente il “reddito di cittadinanza” e – forse ancor di più – “l’assegno unico per i figli”, di cui possono godere anche coloro che non lavorano. Questi due sostegni statali hanno altresì cambiato la percezione della mancanza di lavoro, che ora viene sentita molto di più sul piano sociale e psicologico, soprattutto da coloro che il lavoro lo perdono in età non giovanile.

Anche la “solitudine”, che in passato veniva considerata come una situazione tipica di molte persone anziane, è diventato un problema per persone in età lavorativa, anche giovani,

L’esperienza di questi mesi ha dimostrato un aumento di condizioni di “autoisolamento”. Colpisce indistintamente uomini e donne, che per problematiche diverse si isolano in casa, allontanandosi senza apparenti ragioni da familiari ed amici.

Il Centro d’ascolto, organizzato nei locali della parrocchia di S. Croce, è uno spazio di attenzione ai bisogni della gente. Chiunque viene accolto nel rispetto della propria dignità e della riservatezza. Per questo è necessario prendere appuntamento telefonico chiamando (tra le 15 e le 18) il numero 351-7525956. 

“Noi – tengono a sottolineare gli operatori del Centro – non ci sostituiamo alla persona, ma la vogliamo solo aiutare a camminare con le proprie gambe”. 

© Alessandro Feliziani / Emmaus-Avvenire

(Articolo pubblicato sul mensile Emmaus, supplemento al quotidiano Avvenire di martedì 15 marzo 2022)

 

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