Multe e balzelli, automobilisti sotto assedio.
© Ci sono contribuenti così tanto ligi nel compiere il loro dovere, che non sanno nemmeno di esserlo o almeno non se ne rendono conto. Chi sono? Gli automobilisti. Se in questo momento di vertiginoso aumento dei prezzi dei carburanti dovessero, per assurdo, “incrociare i piedi” e tenere ferme le loro autovetture, lo Stato rischierebbe la “bancarotta”.
Senza saperlo, infatti, l’automobilista è sempre stato il contribuente più sicuro. L’unico che non evade e contribuisce alla finanza pubblica ogni qual volta si ferma per fare rifornimento.
Prima dei recenti aumenti, il prezzo di un litro di benzina o gasolio era costituito per quasi i due terzi dalle accise applicate dallo Stato sui prodotti petroliferi, cui va ad assommarsi l’Iva, che finisce per costituire in parte una imposta sull’imposta. Ai prezzi attuali, è stato calcolato che senza tali tributi un litro di benzina verde costerebbe la metà.
Fino a due anni fa c’era anche l’Irba, una piccola imposta regionale sui prodotti petroliferi per autotrazione, ora soppressa. Le regioni, tuttavia, non sono rimaste a secco, poiché incassano una delle tasse più odiate: il bollo auto, che si paga anche se l’autovettura resta in garage.
Inoltre, a carico del povero contribuente-automobilista c’è un’altra “tassa eventuale”, introdotta per nobili fini di sicurezza: l’autovelox. Da una quindicina d’anni “è stata scoperta” dai piccoli comuni attraversati da strade statali e provinciali, che nei primi tempi spesso azionavano l’apparecchio senza rispettare tutte le norme, come stabilito in varie occasioni dai Giudici di Pace. Di recente – come ha riferito più volte in questi mesi il Carlino per alcuni episodi verificatisi nel territorio dell’Unione montana Monti Azzurri – l’autovelox ha colpito anche in presenza di limiti di velocità particolarmente bassi, dimostrando come più che alla sicurezza stradale si badi a “fare cassa”. Il tutto a danno del già tartassato automobilista, magari anche prudente.
© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino
(Articolo pubblicato domenica 27 febbraio 2022 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)
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