Antichi mestieri, un patrimonio da riscoprire.
© LinkedIn, il social dedicato a sviluppare contatti a livello professionale, ha realizzato un’indagine sui lavori in rapida ascesa. Al primo posto figura l’ingegnere robotico, seguito da tutte professioni inerenti l’intelligenza artificiale, la gestione dati e lo sviluppo di software. La fascia più alta del mercato del lavoro si sposta, quindi, verso l’alta tecnologia e contestualmente si riduce il fabbisogno di manodopera generica. Oggi domanda ed offerta di lavoro stentano sempre di più a trovare un punto d’incontro. L’industria lamenta carenza di personale qualificato da inserire nei ruoli intermedi della catena produttiva e altri comparti, come l’agricoltura, non trovano operai.
Discorso a parte merita l’artigianato tipico, settore che costruisce e ridà vita alle cose usando la sapienza delle mani. Le botteghe artigiane, però, sono quasi del tutto scomparse. Per molti le cause sono il fisco e la burocrazia, che penalizzerebbero il lavoro autonomo, ma non è esente da colpe la stessa industria, che produce affinché tutto si consumi velocemente. Una sedia rotta non si ripara, si sostituisce. Radio e tv si rottamano. L’asciugacapelli che non funziona si getta via.
Le botteghe, però, hanno chiuso soprattutto per mancanza di ricambio generazionale. Il mestiere dell’artigiano, infatti, s’impara solo lavorando nella bottega, accanto al “maestro”, ma da decenni i giovani si tengono lontani da questa “scuola”. Forse non per colpa loro, almeno a giudicare da un recente “esperimento” promosso a Tolentino dal circolo Colsalvatico, nell’ambito del programma “Fabrica City”. All’interno dell’ex deposito ferroviario sono stati organizzati tre corsi base alla scoperta di vecchi mestieri: restauro e riuso, pelletteria e fotografia digitale. Vi hanno partecipato 25 ragazzi (14-19 anni) e il loro impegno, nonché l’entusiasmo mostrato nell’apprendere i primi rudimenti, fanno ben sperare sulla possibilità di esplorare nuove vie per il lavoro dei giovani.
© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino
(Articolo pubblicato domenica 13 febbraio 2022 su Il Resto del Carlino, edizione Macerata)
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