I due Matteo Ricci e la nipote di Manzoni.

Sabrina Ricciardi, I Ricci Petrocchini a Monte Milone (oggi Pollenza), Eum edizioni, Macerata 2021, pp. 156 ill., Euro 20. 


© Quando nella storia di Macerata e provincia viene citato il cognome Ricci, il pensiero corre inevitabilmente al gesuita e missionario padre Matteo Ricci (1552-1610), ma il casato – cui vanta un altro Matteo – conta un’infinità di personaggi che hanno avuto un ruolo di primo piano nella società civile e religiosa nell’arco di nove secoli.

Al complesso groviglio di discendenze e parentele, sviluppatesi nel tempo in virtù di un’accorta e reiterata politica di legami matrimoniali con altre potenti famiglie, ha dedicato un approfondito lavoro di ricerca la professoressa Sabrina Ricciardi. Tale lavoro è ora confluito in un libro pubblicato dalla Eum, edizioni dell’università di Macerata.

L’autrice sviluppa le vicende biografiche contestualizzandole con circostanze di natura patrimoniale del nobile casato, che già dal basso Medioevo deteneva proprietà in un ampio contesto territoriale, tra Civitanova, Macerata e Monte Milone (l’attuale Pollenza). Patrimoni che si sono poi estesi ben oltre la marca maceratese già a partire dal 1623, a seguito del matrimonio tra Antonio Ricci III e Girolama Petrocchini, erede del cardinale di Montelparo Gregorio Petrocchini, commissario apostolico presso la corte del re di Spagna, Filippo II. 

Da allora la famiglia Ricci-Petrocchini (il ramo del gesuita p. Matteo, originato da uno dei figli di Antonio Ricci I, stava già per estinguersi) incrementa ancora di più il patrimonio. Ciò avviene sia con l’acquisizione dei palazzi di Macerata (attuale sede della Fondazione Carima) e di Pollenza (cui l’autrice dedica l’intera seconda parte del volume), sia espandendo proprietà terriere a seguito di matrimoni dei discendenti con nobildonne, come ad esempio le nozze nel 1793 tra Francesco Ricci Petrocchini III e la veneziana Maria Vendramin, figlia di un ambasciatore e pronipote della regina di Cipro, la quale porta in dote ville e terreni dislocati in diverse località del Veneto. Dalla loro unione nasceranno Amico VII (1794-1862) celebre storico dell’arte, Giacomo Filippo (1802-1881), che avrà un ruolo attivo nei moti risorgimentali e Domenico (1796-1868), il quale nel 1841 fonda il primo asilo infantile dello Stato Pontificio. Dal matrimonio tra Domenico Ricci Petrocchini ed Elisa Graziani, nasce il secondo Matteo del casato: Matteo Ricci Petrocchini (1828-1896). Quest’ultimo, che sarà il primo rettore dell’università di Macerata dopo l’unità d’Italia, nel 1852 sposa a Macerata la nipote di Alessandro Manzoni, Alessandrina, figlia della primogenita dell’autore dei Promessi Sposi, Giulia e di Massimo D’Azeglio. Un intero breve capitolo è dedicato ai due sposi e vi sono riportate brani di lettere sia di Manzoni (testimone di nozze per la nipote), sia di D’Azeglio, il quale esprime buoni giudizi su Macerata e i maceratesi, ma si lamenta dell’assenza di strade e comunicazioni (…è più facile mandare un pacco a Calcutta che nello Stato del Papa). Il volume, ricco di immagini, riporta in appendice l’albero genealogico della famiglia e un utilissimo indice dei nomi, corredato da notizie biografiche. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca 

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 1 del 15 gennaio 2022)

 

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