Uffici pubblici. Il burocratese che allontana i cittadini.

© Da venerdì scorso negli uffici pubblici stanno progressivamente rientrando quei dipendenti che a causa della pandemia hanno finora lavorato da casa. Con il lavoro in presenza si torna pertanto alla normalità ed anche gli utenti si riappropriano del diritto a ricevere “vis-à-vis” informazioni o spiegazioni e della possibilità di rapportarsi per la loro pratica con una determinata persona fisica.

Bisogna, però, che negli uffici pubblici questa riconquistata regolarità del lavoro sia anche “messaggera” di una pubblica amministrazione più efficiente per tutti, anche per chi, non potendosi recare allo sportello, abbia necessità di comunicare telefonicamente. I cittadini si augurano che non si ripetano – come avveniva già prima del Covid – interminabili attese, con telefoni che squillano a vuoto ed impiegati “irreperibili”. Anche i centralinisti dovrebbero essere adeguatamente formati e informati affinché sappiano sempre inoltrare le chiamate all’ufficio competente. Ma il problema maggiore è la mancanza, assai frequente, di un’efficace comunicazione tra enti ed utenti, tra P.A e cittadino.

Già nel governo Ciampi (1993) l’allora ministro della funzione pubblica Cassese fece predisporre un codice di stile. Poi negli anni sono seguite varie direttive per la semplificazione della comunicazione e nel 2000 sono stati istituzionalizzati appositi uffici (URP). Nonostante tutto questo, nelle lettere, nella modulistica e negli avvisi al pubblico si continua a scrivere: accedere anziché entrare, afferente invece di riguardante, computare piuttosto che calcolare, oblazione al posto di pagamento, interloquire anziché parlare, differire invece di rinviare e si scrive istanza per dire richiesta.

Tutti i ministri della Funzione pubblica, da ultimo Renato Brunetta, hanno assicurato una Pubblica amministrazione “amica” del cittadino, ma il “burocratese” è sempre rimasto lontano dalla lingua parlata. Scrivere chiaro si può, ma soprattutto si deve. 

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato domenica 17 ottobre 2021 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)


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