Montagna, è finito il tempo dei proclami.
© Domenica scorsa il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha invocato una nuova legge per la montagna. L’iniziativa è apprezzabile e lo strumento auspicato è teoricamente idoneo a combattere i mali dell’entroterra. La storia degli ultimi settant’anni, però, lascia alquanto scettici. Già la Costituzione del 1948, riconoscendone il valore sociale, ha dato rilevanza giuridica alle aree montane (art. 44) e in seguito non sono mancate buone leggi finalizzate a combattere l’impoverimento demografico e socio-economico dell’entroterra. È sempre mancata, però, la capacità di dare concreta realizzazione ai contenuti dei diversi provvedimenti normativi.
La prima legge sulla montagna risale al 1952. Poi nel 1970 sono state istituite le regioni, tra le cui finalità figurava anche quella – inattuata – di riequilibrare i territori. L’anno successivo, la nuova “legge per lo sviluppo della montagna” istituì le comunità montane, che – avendo tuttavia fallito gli obiettivi – sono state soppresse, riversando sulle Unioni montane solo appetiti campanilistici.
Nel 1994 grandi speranze si accesero con l’approvazione delle “nuove disposizioni per le zone montane” (legge n.97), ma gli effetti non si sono visti. Da allora, l’unico intervento capace di incidere sulla situazione delle aree interne è stata nel 2017 la legge sui “piccoli comuni”, che al momento, però, resta una “bella pagina” scritta sulla Gazzetta ufficiale.
E mentre un noto economista marchigiano giorni fa ha fatto gelare il sangue a molti ipotizzando lo “spopolamento programmato” di alcune aree interne a favore di altre, nel prologo del seminario estivo di Symbola (che inizia domani a Treia) amministratori di Marche ed Umbria hanno riconosciuto la necessità di lavorare insieme per la rinascita dell’Appennino centrale. Si sono ascoltati tanti buoni propositi, ma lo scetticismo delle popolazioni montane ormai potrà essere vinto solo mostrando azioni concrete.
© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino
(Articolo pubblicato domenica 11 luglio 2021 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)
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