Arte. Maurizio Prenna espone a Palazzo Ricci di Macerata



© Nessun altro terremoto come quello del 2016 può vantare (ma tutti ne avremmo fatto volentieri a meno) un numero così smisurato di immagini fotografiche e di video. La tecnologia di questi anni e i mezzi di comunicazione di oggi erano inimmaginabili solo poco più di vent’anni fa. Quello che probabilmente mancava di questo terremoto nel centro Italia era un’opera d’arte che ne fissasse la drammaticità e la tragedia su una tela, all’interno di una cornice che potesse tramandare l’angoscia di una popolazione ferita nella cosa più cara, la propria casa.  Ora quest’opera c’è. Anzi, ce ne sono ben otto, che l’artista Maurizio Prenna di San Severino Marche ha realizzato con identica tecnica. Alcune le ha intitolate con una data ed un orario. La data e l’ora delle scosse più devastanti dell’estate-autunno di cinque anni fa. Sono tutte esposte, insieme ad un’altra quarantina di opere, nella mostra che la Fondazione Carima dedica in questi mesi (fino al 9 gennaio 2022) a Maurizio Prenna nella galleria di Palazzo Ricci a Macerata. 

Quale figlio di questa terra, l’artista ha sentito forte il dramma di tanti suoi conterranei e lo ha voluto testimoniare con sensibilità attraverso la sua arte. Questi quadri – ha detto nel presentare la mostra – “sono porzioni di pareti, sfregiate, su cui sono appesi oggetti della quotidianità che il terremoto ha strappato alla loro collocazione naturale. Simboli di una vita fermata che raccontano la tragedia del presente, ma ricordano anche la storia di ambienti e di persone”.

L’artista settempedano, ormai romano d’adozione, esprime un’arte eclettica, in cui trasferisce le sue esperienze formative e la versatilità dei sui lavori. Egli non è solo pittore, né solo scultore, né disegnatore o illustratore, ma possiede le tecniche di tutte queste attività. Le sue opere sono per la maggior parte composizioni a tecnica mista, frutto di una intensa ricerca artistica iniziata subito dopo la laurea in architettura conseguita a Firenze con una tesi sul pittore ed architetto Giuseppe Lucatelli (Mogliano 1751 – Tolentino 1828) e proseguita negli anni. Prima avvicinandosi al teatro, come scenografo, poi come designer per aziende del mobile, successivamente collaboratore grafico di riviste di settore, quindi collaboratore della Rai per le scenografie di alcuni programmi televisivi ed eventi speciali.

Un’altra sua esperienza è legata all’Istituto dei Ciechi di Milano, dove ha realizzato plastici e modelli architettonici in rilievo dei principali monumenti italiani per la fruizione tattile da parte dei non vedenti. Da tale sua perizia professionale ha preso le mosse anni fa un ulteriore filone artistico: la realizzazione di sculture in cartonnage, una lavorazione simile alla cartapesta, già praticata nell’antico Egitto. Con questa tecnica Maurizio Prenna realizza sculture con le quali trasfigura in forma tridimensionale alcuni dei più noti soggetti di opere pittoriche di artisti famosi. A Palazzo Ricci il visitatore può ammirare ben nove di queste “sculture”, ognuna di oltre un metro d’altezza, in cui l’artista ha “trasferito”, dalla tela al piedistallo, figure di donne raffigurate in celebri quadri di Amedeo Modigliani, Amadeo Bocchi, Herry Matisse, Gabrielle Münter, Tamara De Lempicka, Pablo Picasso, Baltus.

Non a caso la mostra, che ricostruisce l’opera poliedrica dell’artista, s’intitola “Fare libero” e le diverse sezioni in cui si articola propongono riflessioni che Maurizio Prenna compie su grandi temi dell’esistenza: la vita e la morte, il passato e il futuro, la natura e la società.  

Nei quadri, nelle opere grafiche e nelle sculture in esposizione si possono rintracciare anche le radici dell’entroterra maceratese: “da un lato – come ha sottolineato in occasione del vernissage lo scorso 2 ottobre Stefano Coletta, direttore di RaiUno e curatore della mostra – “emerge l’etica del lavoro, del sacrificio e della resilienza, dall’altro la predilezione per una materia che è caratterizzante di questo territorio, ovvero la carta”.

Con questa mostra – ha scritto Rosaria Del Balzo Ruiti nell’introduzione al catalogo – “la Fondazione Carima prosegue la rinnovata stagione delle esposizioni temporanee (iniziata la scorsa estate con la mostra dei bozzetti delle scenografie per il cinema di Dante Ferretti, n.d.r.) dedicate alla valorizzazione degli artisti maceratesi del passato e del presente, finalizzate all’arricchimento delle proposte culturali e alla promozione del territorio”.

La mostra, ad ingresso libero, si può visitare ogni sabato e domenica dalla 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30. Per informazioni e visite guidate su prenotazione: Meridiana snc 0733 202942, meridiana.mc@gmail.com

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

Nella foto: Quattro opere della sezione Terremoto: (dall’alto, in senso orario) “Magnitudo 6.0 - 24 agosto 2016 ore 03:036:032”, “Magnitudo 5.9 - 26 ottobre 2016 ore 21:18:07”, “Magnitudo 5.1 – 18 gennaio 2017 ore 10:25:40”, “Magnitudo 6.5 – 30 ottobre 2016 ore 07:40:17”. Tutte formato 45 x 45, tecnica mista.

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 39 del 16 ottobre 2021)

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