Franco Graziosi (1929 - 2021), attore maceratese tra teatro, grandi sceneggiati TV e cinema.



© Centootto spettacoli teatrali, ognuno con decine e a volte centinaia di repliche, ottantadue lavori televisivi o radiofonici e dieci film. Ci si potrebbe limitare a questi numeri per ricordare l’attore maceratese Franco Graziosi, uno dei protagonisti della storia del teatro italiano della seconda metà del Novecento, scomparso lo scorso 8 settembre a Roma all’età di 92 anni, compiuti da poche settimane.

La passione per il teatro nasce in Franco Graziosi in tenera età, frequentando la casa del nonno materno, Elia Bonci, artista, letterato, accademico dei Catenati, che gli recita a memoria brani della Divina Commedia e lo fa “giocare” nella sua biblioteca o nel piccolo teatro dove allestisce spettacoli amatoriali per i figli degli amici. In quel teatrino Graziosi debutterà dodicenne recitando nella “Locandiera” di Goldoni e da allora non potrà più fare a meno del palcoscenico. Mentre frequenta il liceo scientifico recita con la Filodrammatica di Macerata e, subito dopo aver conseguito la maturità liceale, nel 1949 supera brillantemente l’esame di ammissione all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma. Seguito da illustri insegnanti, tra i quali Silvio d’Amico, Orazio Costa e Sergio Tofano, nel 1953 Graziosi si  diploma a pieni voti interpretando nell’esame finale il personaggio di Dimitri in “I Fratelli Karamazov” e viene subito chiamato da Paolo Grassi al “Piccolo” di Milano. Qui – salvo alcune interruzioni – svolge gran parte della propria carriera teatrale, recitando soprattutto sotto la regia di Giorgio Strehler. Nella realtà del “Piccolo Teatro” Graziosi – come dichiarò una volta – aveva trovato “arte e disciplina, insieme ad un’atmosfera che trasmetteva sicurezza e voglia di lavorare”. 

Interpretando diversi personaggi, recita in tutti i testi classici del teatro, da Molière a Brecht, da Goldoni a Cechov, da Pirandello a Shakespeare, ma anche in opere di autori contemporanei, come Gadda e Savinio. In “Arlecchino servitore di due padroni”, che il Piccolo di Milano mette in scena ripetutamente tra il 1963 e il 1988, Franco Graziosi interpreta il personaggio di Florindo e anni dopo Ferruccio Soleri dirà: “il miglior Florindo di tutta la storia di Arlecchino”.

Tra i molti sceneggiati televisivi realizzati dalla Rai, Graziosi recita in molte produzioni di successo: “Maria Stuarda” e “I Masnadieri” di Schiller, “Sacco e Vanzetti”, “Le cinque giornate di Milano” con la regia di Leandro Castellani e, nel 1978, nel dramma di Ugo Betti, “Delitto all’Isola della Capre”.

Nel cinema Franco Graziosi ha lasciato la propria impronta di grande attore in film come “Uomini contro” e “Il caso Mattei” di Francesco Rosi, “Giù la testa” di Sergio Leone e, da ultimo, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.

A Macerata, dove era nato e dove vivono due sorelle ed altri parenti, Graziosi è tornato spesso. L’ultima volta nel 2014 per un recital di poesie e l’anno prima, al teatro Lauro Rossi, aveva ricevuto il “Premio Il Glomere”, istituito dall’omonima associazione con la motivazione: “A Franco Graziosi, un maceratese grande fra i grandi, per i suoi 60 anni di carriera”. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Articolo pubblicato sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 35 del 18 settembre 2021)


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