Ora Macerata può diventare capitale dei libri.


© Che rapporto hanno i maceratesi con la lettura? La domanda è sorta spontanea tra un evento e l’altro della decima edizione di “Macerata racconta”, la rassegna dedicata ai libri, che si chiude oggi. Nata nel 2011, la manifestazione in ogni edizione ha portato in città molti dei maggiori autori del momento (quest’anno anche i finalisti del Premio Strega), avvicinando giovani e meno giovani all’unico “vizio” che fa bene alla salute, almeno a quella della mente: la lettura. Leggere, infatti, induce alla riflessione, rende la persona più consapevole, può anche farla sognare, ma in ogni caso l’aiuta a comprendere la realtà delle cose.

È certo che in dieci anni “Macerata racconta” ha contribuito a far crescere il numero dei lettori di libri e, siccome la passione di leggere può far nascere anche quella per la scrittura, si può attribuire a questo ritrovato fervore per il libro anche la scoperta dei diversi autori della provincia maceratese che in questi anni si sono affacciati con successo alla narrativa.

Occorre riconoscere che il territorio maceratese è sempre stato fertile sul piano culturale e che al settore librario nuova linfa è stata apportata molti anni fa con iniziative territoriali, nate dalla collaborazione tra enti locali e università, tra le quali il progetto lettura e il sistema bibliotecario. 

Già nei primi anni Duemila l’annuale classifica sulla “Qualità della vita” nelle province italiane poneva Macerata ai primissimi posti per numero di librerie e biblioteche, ovviamente in rapporto alla popolazione. E c’è anche un altro aspetto, a torto poco considerato, che forse rappresenta un “unicum” nel panorama editoriale. Pur essendo una città di appena quarantamila abitanti, Macerata è sede di ben tre case editrici di rilievo nazionale (Eum, Liberilibri, Quodlibet) e di almeno il doppio tra settoriali o “di nicchia”. Insomma, gli elementi per poter far diventare Macerata una “capitale del libro” ci sono tutti.

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato domenica 4 luglio 2021 sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata)

Nella foto, una libreria nel centro storico di Macerata


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