L'importanza di investire nella sanità.

L'ospedale "B. Eustachio" di San Severino (foto: Il Settempedano)


© Spesso le segnalazioni dei lettori sono come il miele per le api. Appena se ne pubblica una, ecco che qualcun altro ti segnala un analogo episodio. E poi ne arriva un’altra e un’altra ancora. Tra le più frequenti ci sono le disavventure negli ospedali, come ad esempio quella recente dell’anziana donna di Camerino, sofferente di disturbi neurologici, che, lasciata sola per ore nella sala d’attesa del pronto soccorso di Macerata, se n’è andata vagando a lungo per la periferia cittadina. “Odissee” nei pronto soccorso sono frequenti e si susseguono da anni. La pandemia ha aggravato la situazione e il sistema sanitario è sotto pressione. Sarebbe pertanto ingeneroso accusare il personale medico e paramedico, costretto a lavorare con organici ridotti e in spazi insufficienti. Ma anche in passato il contesto non era molto diverso. È quindi una questione di organizzazione, anche territoriale, della sanità. Una questione più da “colletti bianchi” che da “camici bianchi”. 

Si chiama pronto soccorso, perché l’intervento sanitario deve essere veloce (non dopo ore d’attesa), ma anche di prossimità al paziente, che non può essere costretto a percorrere decine di chilometri in caso d’urgenza. Se il personale manca, lo si assuma, se gli spazi non ci sono, li si trovi, se i piccoli ospedali dell’entroterra non fossero stati chiusi, i pronto soccorso di Macerata e Civitanova non sarebbero oggi intasati da “codici verdi”. Investire in sanità non è mai uno sperpero. A volte lo è proprio il disinvestire, come nel caso dell’ospedale di San Severino: una struttura nuova ed efficiente, inaugurata appena 43 anni fa, che, progressivamente depauperata di servizi e reparti, è oggi ridotta ad un nosocomio con locali completamente vuoti e alcune stanze dove attendere la morte.

Gli ospedali non sono negozi, che se mancano “clienti” a sufficienza li si sposta in zone più affollate. Qui parliamo di diritto alla salute e di salvaguardia della vita umana.

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato domenica 29 agosto 2021 su Il Resto del Carlino, edizione Macerata)


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