"I 150 anni della scuola agraria maceratese".
© L’anno scolastico che si è appena concluso è stato, per l’Istituto tecnico agrario di Macerata, il 150° dalla sua fondazione. Benché, tra le istituzioni scolastiche, esso non sia il solo a poter vantare una così lunga storia, nell’ambito dell’intera provincia, l’ITA di Macerata rappresenta un “unicum” per la particolare specializzazione didattica. La “Colonia agraria” – poi nel 1881 elevata a Regia scuola pratica di agricoltura e dal 1933 trasformata in Istituto tecnico agrario “Giuseppe Garibaldi” – fu istituita con deliberazione del 17 marzo 1868 dall’Amministrazione provinciale, che destinò allo scopo un fondo rustico di complessivi 76 ettari, in frazione Lornano.
La “Colonia”, una della prima in Italia, fu operativa dal febbraio 1869 e, nella ricorrenza dei 150 anni, dalla collaborazione tra il comitato “ITA 150”, costituitosi per le celebrazioni dell’anniversario e l’Archivio di Stato di Macerata, è nata una pubblicazione sulle origini di tale istituzione scolastica. Il volume, che si apre con brevi scritti di Maria Antonella Angerilli (dirigente scolastico), Isabella Cervellini (Archivio di Stato) e Mirko Grasso (presidente comitato), è realizzato graficamente a mo’ di album. Esso raccoglie materiale documentario e fotografico relativo ai primi decenni della scuola e si chiude con la relazione che il direttore dell’epoca, Vincenzo Testini, presentò nell’anno scolastico 1905. Da essa si apprende che scopo principale della scuola “era quello di dare istruzione pratica ai figli di contadini e piccoli proprietari” per fare ottenere loro l’abilitazione alla professione di fattore, ma che – almeno in origine – essa si proponeva anche di “istruire i contadinelli, che, non avendo beni di fortuna e istruzione per entrare nelle Scuola in qualità di alunni”, vi rimanevano per due o tre settimane per essere ammaestrati nella pratica, concedendo loro “alloggio e vitto alla militare”. Il direttore Testini ricordava come la scuola di prodigasse anche per l’istruzione dei contadini di ogni età, che nei mesi invernali venivano invitati la domenica a seguire conferenze su aspetti pratici del lavoro nei campi. Tra le curiosità offerte dal libro, c’è il nome di uno dei primi allievi della scuola: Luigi Spadolini, nato Treia nel 1861, nonno del giornalista e uomo politico Giovanni Spadolini.
© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca
Commenti
Posta un commento