Il referendum del 1946 in provincia di Macerata. Due su tre scelsero la Repubblica.


© Del referendum di settantacinque anni fa che segnò la nascita della Repubblica italiana, la storia ci dice che il risultato divise l’Italia in due: un centro nord decisamente repubblicano ed un sud prevalentemente monarchico, con un divario complessivo di due milioni di voti. Nelle Marche la Repubblica si impose in modo netto, ottenendo più del doppio dei consensi per la monarchia e la provincia di Macerata si avvicinò alla media regionale, con 104 mila voti (65%) a favore della Repubblica e 56 mila per la monarchia. Nel comune di Macerata la proporzione fu analoga: 10.157 voti per la Repubblica e 6.333 per la monarchia. 

Il comune del maceratese più convintamente repubblicano fu Esanatoglia, ben 88%, e di poco inferiore fu il risultato nel piccolo comune di Acquacanina. Percentuali molto alte (oltre il 70%) a favore della Repubblica si ebbero ad Apiro, Belforte, Matelica, Monte San Giusto, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Pioraco, Porto Recanati, Recanati, San Ginesio. Anche a Civitanova la Repubblica ottenne ampio consenso: il 76% dei voti, però con una sostanziale differenza tra Civitanova Alta (68%) e Porto Civitanova (80%).

Il fronte monarchico prevalse solo in nove comuni: Bolognola, Fiordimonte, Gualdo, Monte Cavallo, Petriolo, Pollenza, Urbisaglia, Ussita e Visso.

Quel 2 giungo 1946 si votava anche per l’elezione dell’Assemblea costituente e per i partiti si trattava del primo test nazionale a suffragio universale. In provincia di Macerata la Democrazia cristiana si attestò come primo partito con il 37% dei voti, seguita dal Partito repubblicano (19%), Partito socialista (18%), Partito comunista (14%), Fronte uomo qualunque (5%). Percentuali più basse per l’Unione democratica nazionale, il Partito d’azione e l’Unione democratica indipendente. La DC risultò primo partito in quasi tutti i comuni del maceratese. Fecero eccezione: Belforte, Camporotondo, Civitanova, Esanatoglia, Montelupone, Pioraco, San Ginesio.

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato il 2 giugno 2021 sul quotidiani Il Resto del Carlino, edizione di Macerata)


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