Scuola e diritti ai tempi del Covid. Gli studi Unimc raccolti in due libri.
© La pandemia ha fatto scoprire diverse fragilità prima d’ora impensabili. Sono stati messi in crisi metodi organizzativi, abitudini sociali, diritti ed alcune libertà che sembravano non dover essere messe mai in discussione. Situazioni inedite, quindi, per una società molto cambiata rispetto a quelle che nei secoli passati avevano fatto i conti con le altre epidemie.
Questa crisi sanitaria ha alimentato nei paesi democratici un ampio dibattito che ha riguardato tutte le discipline, non solo quelle mediche ed anche all’interno dell’ambiente accademico dell’Università di Macerata si è sviluppato un confronto multidisciplinare sui problemi che la pandemia ha generato.
Per non disperdere il lavoro fin qui svolto all’interno dei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze della formazione, la EUM, casa editrice dell’ateneo diretta dal professor Luca De Benedictis, ha pubblicato due volumi in cui sono raccolti una trentina di contributi di docenti e ricercatori. Uno, dal titolo “Il diritto nella pandemia”, a cura di Ermanno Calzolaio, Massimo Meccarelli e Stefano Pollastrelli (262 pagine, 12 euro) è dedicato agli aspetti prettamente giuridici, l’altro, “La scuola nella pandemia”, a cura di Giuseppe Laneve (158 pagine, 10 euro), si concentra sul dialogo interdisciplinare intorno ad uno dei settori della società che maggiormente ha dovuto stravolgere la propria organizzazione.
Il volume dei “giuristi” affronta temi che in questi mesi abbiamo ripetutamente ascoltato nei dibattiti televisivi: le deroghe alla “catena normativa” (le questioni sui famosi DPCM), la tutela dei diritti e le limitazioni ad alcune libertà individuali, i rapporti tra Stato e Regioni, mai così “rissosi” come in questo frangente, la privacy, le problematiche legate al settore dei trasporti, al rispetto dei vincoli contrattuali, le tutele per i lavoratori, gli aspetti medico-legali e non ultimo le misure poste in essere dall’Unione europea.
Alle difficoltà che il settore scolastico sta affrontando è dedicato il secondo volume che si concentra essenzialmente su tre aspetti: la funzione di sostegno sociale per le famiglie svolta dalla scuola; la funzione di “cura”, in termini pedagogici, esercitata nei confronti degli alunni con disabilità; infine quello più discusso, ovvero, la didattica a distanza, che – fino ad oggi estranea al nostro sistema scolastico - ha inciso negativamente sul ruolo pedagogico della scuola quale comunità.
Entrambi i libri gettano le basi per un dibattito destinato a svilupparsi anche nel dopo pandemia e utile ad affrontare ulteriori sfide, magari oggi inimmaginabili, affinché – come ha scritto Giuseppe Laneve – “l’uomo recuperi il senso delle cose attraverso il coraggio di riflettere (nuovamente) sulle cose”.
© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino
(Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino il 7 febbraio 2021)
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