Pettinari: "Pedemontana, opera necessaria dal lungo passato e dal prossimo futuro".



© Il grande tavolo al centro della “sala ovale”, di nuovo agibile dopo essere rimasta a lungo chiusa a causa del terremoto, è ricoperto di cartografie e tavole progettuali. È qui, nel suo ufficio al primo piano dello storico palazzo Contini, sul corso principale di Macerata, che Antonio Pettinari – appena entrato nel suo decimo anno di presidenza della Provincia – riceve il cronista di Orizzonti della Marca, al quale srotola sotto gli occhi alcune planimetrie del progetto della Pedemontana, la strada che è in piena fase di costruzione ad opera della Quadrilatero per collegare l’alta valle dell’Esino con l’alta valle del Potenza e l’alta valle del Chienti, attraversando da nord a sud l’entroterra maceratese.

Mentre il Presidente prepara il tavolo, esce spontanea una considerazione circa le proteste avanzate da residenti e artigiani che vedono il cantiere avanzare accanto alle loro proprietà, ma Pettinari taglia corto: “È naturale – dice – che ognuno guardi al proprio orto senza curarsi troppo dell’insieme. Il progetto, sin dalle sue prime fasi è stato sottoposto alle verifiche delle conferenze di servizio dove sono presenti tutti i portatoti di interessi pubblici e in primo luogo i comuni interessati. Si valutino piuttosto i benefici che l’arteria porterà a tutto il comprensorio, specie in questo momento in cui soffre per una ricostruzione post terremoto che ritarda”. 

La Pedemontana sarebbe stata necessaria già prima del terremoto. Non è vero?

Certo, anche prima del terremoto del ’97. Come sarebbe stata necessaria già allora la superstrada 77, che se fosse stata completata nei tempi dovuti avrebbe dato un volto diverso a quella ricostruzione. Ogni piano di sviluppo, infatti, non può prescindere da un piano di mobilità e la Pedemontana rappresenta oggi una condizione necessaria per la ripresa dell’entroterra.

Perché sono passati decenni prima di vedere realizzate opere viarie così indispensabili?

Per un male atavico dell’Italia, dove in media è stato calcolato che per realizzare cento milioni di infrastrutture necessitano almeno 15 anni.

Qual è stato l’elemento di svolta?

La Legge Obiettivo del 2001 con la quale furono stabilite procedure e modalità di finanziamento per la realizzazione delle grandi infrastrutture strategiche. Poi, a seguire, per la nostra realtà, la costituzione della Quadrilatero Marche Umbria, società pubblica oggi controllata dall'ANAS finalizzata a realizzare le infrastrutture viarie, la 77 Val di Chienti e la 76 Vallesina e, ora anche la Pedemontana.

A proposito di Quadrilatero, anni fa la società stava per essere completamente assorbita dall’Anas.

Fui personalmente io ad oppormi con tutte le forze. La Provincia aveva una piccola quota ed essermi opposto al suo scioglimento consente ancora oggi al territorio maceratese di avere una voce istituzionale dentro la società Quadrilatero, intervenendo così sia nelle scelte strategiche, sia negli indirizzi operativi, come è stato – ad esempio – nel 2016 per lo svincolo di Muccia”.

Cioè?

Quando la superstrada 77 era ormai ultimata e stava per essere inaugurata dall’allora Governo Renzi, mi accorsi che lungo la corsia mare-monti non c’era uno svincolo per Muccia e la Valnerina. Chiesi con forza la sua immediata realizzazione e grazie alle insistenze della Provincia fu trovata in tutta fretta l’attuale soluzione provvisoria. A questo proposito, posso annunciare che entro la prossima estate lo svincolo sarà migliorato sulla base di un progetto definitivo ad opera della stessa impresa costruttrice della Pedemontana.

Torniamo, appunto alla Pedemontana. Quali sono i costi e in quanto tempo sarà ultimata?

Si tratta del più rilevante investimento degli ultimi tempi sul territorio, dopo la superstrada 77. Complessivamente 340 milioni di euro, tutti finanziati e disponibili per la realizzazione di circa 36 chilometri da Fabriano a Muccia. Il primo tratto, dalla zona industriale di Fabriano fino allo svincolo di Matelica nord, in territorio di Cerreto d’Esi (costo 90 milioni), è già realizzato per l’80% e sarà completato entro l’estate. Nel frattempo sono iniziati i lavori anche per il secondo tratto fino a Castelraimondo nord (altri 90 milioni), con ultimazione prevista a marzo 2022. Lo scorso mese di dicembre è stato approvato il progetto esecutivo dei restanti due tratti facenti parte di un unico sub-lotto i cui lavori inizieranno in primavera: da Castelraimondo nord a Castelraimondo sud e da qui fino all’innesto a Muccia con successivo innesto sulla superstrada 77. Attualmente è in fase di adeguamento progettuale il bypass di Muccia e il raccordo a Camerino della Pedemontana con la strada Varanese. Tutte le opere della parte finale (18 km.) avranno un costo di 160 milioni di euro e la conclusione dei lavori è programmata per l’autunno del 2023. 

I tempi saranno rispettati?

Le premesse ci sono tutte. L’impresa esecutrice, Dirpa2, sta impegnando mediamente quasi 300 dipendenti suddivisi in squadre dislocate su più cantieri, che avanzano simultaneamente lungo il tracciato. Alla fine i diversi tratti dovranno essere solamente ‘allacciati’ tra loro. Praticamente lo stesso metodo utilizzato per la superstrada 77.

La progettazione ha avuto una sua ‘filosofia’ complessiva?

Quella di collegare i territori. In questo caso tre vallate, avendo come snodi le aree produttive e di sviluppo per incoraggiare e sostenere le economie locali e creare occupazioni di lavoro. Questo criterio di servire ampie aree territoriali e non singole città sarà la caratteristica anche della futura intervalliva San Severino-Tolentino”.

A proposito, a che punto siamo?

Nel mese di gennaio, d’intesa con i due comuni e insieme alla Regione, abbiamo finalmente messo un punto fermo sul tracciato. La soluzione scelta ha un costo inferiore di circa il 20% rispetto all’ipotesi che era stata individuata nel 2017, ma soprattutto risulta più funzionale in quanto non interferisce con i contesti urbani e costituisce un vero e proprio collegamento tra le medie vallate del Chienti e del Potenza. A Tolentino ci sarà un allacciamento diretto sulla superstrada 77 in località Le Grazie, mentre a San Severino l’innesto sarà a monte dell’area industriale di Taccoli, anziché a sud, direttamente sulla strada statale 361, in zona prossima all’ospedale e quindi anche alla strada 502 per Cingoli. 

© Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(Intervista pubblicata sul settimanale ORIZZONTI della MARCA n. 6 del 13 febbraio 2021)


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