Governi stabili. Una "legge Ciaffi" per eleggere i parlamentari.



© La “fiducia-non sfiducia” con la quale si è chiusa una fase nella crisi politica, ha fatto rivivere – con spettacolarizzazione massmediatica – le baruffe della “prima repubblica”, quando i governi cambiavano in media ogni dieci mesi e, nonostante ciò, il parlamento non era bloccato come in questi ultimi anni. 

Tuttavia il presidente Conte, pur mostrandosi cosciente degli intoppi che il governo incontra, del fatto che senza maggioranze solide non si riesce a governare e che i numeri in parlamento contano, anzi che no, in un passaggio delle sue dichiarazioni alle Camere ha mostrato disinteresse alla stabilità politica nel futuro. Ha annunciato, infatti, di voler lavorare per una legge elettorale in senso proporzionale, proponendo di fatto un triplo salto all’indietro che riporterebbe l’Italia esattamente a trent’anni fa. Alla vigilia cioè di quel primo referendum in materia elettorale del 1991 che, con il 95 per cento dei voti favorevoli, diede una spinta per l’introduzione del sistema maggioritario. Un sistema che, però, non si è avuto il coraggio di instradare fino in fondo, compiendo un passo avanti e mezzo indietro. Eppure proprio il parlamento, nell’ultima breve legislatura della “prima repubblica”, tra il 1992 e il 1993, seppe individuare una possibile rotta da seguire. 

L’architettura elettorale oggi imitabile fu costruita – pur con finalità diversa – dal deputato maceratese Adriano Ciaffi, considerato il padre della legge per l’elezione diretta dei sindaci. Egli seppe far convergere varie proposte sul progetto da lui individuato per dare soluzione al problema dell’instabilità all’epoca esistente nei comuni. La “legge Ciaffi” ha introdotto un sistema che ormai da quasi trent’anni continua a garantire nei consigli comunali maggioranze certe e rispondenti alla volontà degli elettori. Oggi nessuno si sognerebbe di abrogare quella legge e allora perché non farne una speculare per la stabilità dei governi? 

© Alessandro Feliziani / QN Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata, domenica 24 gennaio 2021)


 


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