Fra Mario, al via la causa di beatificazione.



© La strada che può portare alla beatificazione del religioso agostiniano fra Mario Gentili, per tutti “fra Mario”,  è stata aperta. La Congregazione vaticana per le cause dei Santi, infatti, ha autorizzato l’apertura del processo diocesano. Era stato il vescovo Nazareno Marconi ad inoltrare la richiesta, dopo che nel dicembre 2019 la Conferenza episcopale marchigiana aveva espresso il proprio “corale assenso” ad avviare la fase introduttiva del processo.

Originario di Colmurano, Fra Mario Gentili era entrato nell’Ordine agostiniano all’età di sedici anni, trascorrendo poi il resto della sua vita nel convento di San Nicola a Tolentino, dove si è spento il 2 maggio 2006 all’età di 78 anni. Per circa sessant’anni, ha esercitato con grande dedizione un prezioso servizio all’interno della Basilica soprattutto – come ricorda padre Marziano Rondina, a lungo priore del convento e poi provinciale dell’Ordine agostiniano – nell’accoglienza ai pellegrini, “maturando una esemplare testimonianza di amore a Cristo e alla Chiesa nell’imitazione di san Nicola e nella piena fedeltà alla spiritualità agostiniana con raffinata attenzione a tantissima gente avvicinata con gioiosa gratuità”.

Piccolo di statura, ma gigante per competenza e conoscenza della storia, dell’arte e della cultura agostiniana, oltre a trasmettere il profondo amore per San Nicola, Fra Mario riusciva immediatamente ad entrare in grande empatia con tutti coloro che lo avvicinavano. Il suo “segreto” era il sorriso. Un sorriso contagioso che lo ha reso il frate agostiniano più benvoluto, non solo nella sua città.

“Sei sempre nel nostro cuore” è stata l’espressione più ricorrente di quanti gli hanno reso omaggio dopo la morte. Ora quella frase è diventata il titolo di un libro edito dalla Biblioteca Egidiana nel quale padre Rondina ha raccolto le più significative testimonianze di quanti in questi anni hanno scritto un pensiero affettuoso o un ricordo personale sul registro posto all’interno della chiesa del cimitero di Tolentino, nella cappella degli agostiniani, dove riposano le spoglie di Fra Mario. Il libro appare come un’insolita biografia dell’amato frate, “scritta dall’affetto e dalla gratitudine di chi lo ha conosciuto e lo sente ancora vivo e presente”.  Le diverse testimonianze sono suddivise per temi (accoglienza, pace, famiglia, giovani, invocazioni di protezione ed intercessione, ringraziamenti) che danno vita ad altrettanti capitoli, introdotti ciascuno da un testo critico. 

© Alessandro Feliziani / Emmaus-Avvenire

(Articolo pubblicato il 16 marzo 2021 su Emmaus, supplemento mensile al quotidiano Avvenire)


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