"Che strada prendere per la ricostruzione?"

I.Pierantoni, D.Salvi, M.Sargolini (a cura di), “Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016”, Quaderni del Consiglio regionale delle Marche, Ancona 2019, pp.622 s.i.p.


© Sulla scrivania del nuovo commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, non potrà mancare un recente libro edito nella collana “Quaderni del Consiglio regionale delle Marche”, che è stato presentato a metà febbraio a Macerata. Si tratta di un corposo volume che raccoglie il lavoro svolto da un nutrito gruppo di ricerca incaricato di individuare “Nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016”. Questo progetto, che ha avuto come coordinatore scientifico il professor Massimo Sargolini, dell’ateneo camerte, ha visto lavorare insieme per più di due anni una cinquantina di docenti e ricercatori delle quattro università marchigiane (Camerino, Macerata, Politecnica delle Marche e Urbino), con la collaborazione esterna dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il tutto era nato sulla spinta del “Patto per lo sviluppo” approvato nel maggio 2017 dal Consiglio regionale, che ha posto tra i suoi quattro principali obiettivi l’attivazione di un accordo di programma quadro tra Governo e Regione Marche in grado di dare “risposte rapide ed efficaci al rischio di ulteriore impoverimento demografico, economico e sociale dei comuni della dorsale appenninica”. 

Nelle varie “équipe”, costituite all’interno dell’ampio gruppo di ricerca, hanno interagito professionalità e conoscenza scientifiche, tecniche ed umanistiche. I singoli gruppi si sono occupati di settori specifici, ma tutti hanno lavorato con un’unica metodologia, partendo dalla conoscenza dei luoghi (ciò ha permesso di realizzare un’interessante mappatura storico-culturale, socio-economica, paesaggistica) e dall’ascolto delle diverse comunità locali. Non è mancato anche lo studio di alcune esperienze di ricostruzione del passato (dal “modello Friuli” al terremoto dell’Aquila) delle quale fare tesoro per il futuro. Da tutto questo è scaturita l’individuazione di undici “sentieri” di sviluppo per l’Appennino marchigiano, ognuno con una visione di lungo periodo. Si spazia dalla “attrattività dei borghi” alla “mobilità sostenibile”, dalla gestione del sistema dei beni culturali (biblioteche, archivi, musei, are archeologiche) alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, dal “made in Italy” alle risorse rinnovabili, dal patrimonio vegetale alla filiera zootecnica. Due “sentieri” affrontano l’aspetto della ricostruzione vera e propria, quale occasione di innovazione e di sviluppo, nonché la circolazione dei dati, anche ai fini di un monitoraggio del processo di ricostruzione. © Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca

(articolo pubblicato sul settimanale Orizzonti della Marca n. 7 del 22 febbraio 2020)

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