Trent’anni senza don Amedeo, gli sopravvive il suo “Sor Ansermo”.









(Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale Orizzonti della Marca n. 4 del 30 gennaio 2021)

© Il primo febbraio di trent’anni fa moriva a San Severino Marche don Amedeo Gubinelli, sacerdote molto apprezzato in città per le sue tante iniziative promosse a favore della comunità locale e conosciuto anche oltre i confini settempedani come acuto narratore satirico, nonché interprete teatrale del famoso personaggio di Sor Ansermo, da lui stesso creato.

Era nato a Matelica nel 1925 e da giovane sacerdote diocesano fu assegnato alla parrocchia della frazione di Taccoli. Qui, nel 1957, appena arrivato promosse la sua prima iniziativa culturale e turistica, destando subito entusiasmo nella popolazione. Ideò, infatti, il “Presepio vivente delle Marche”, così in seguito chiamato poiché in regione non erano ancora nate analoghe manifestazioni. Negli anni il presepio vivente di San Severino, proseguito nel borgo antico di Castello al Monte anche dopo la scomparsa di don Amedeo, è diventato la rappresentazione della Natività più longeva ed imitata, richiamando ogni anno nel giorno dell’Epifania migliaia di visitatori.

L’estro creativo di don Amedeo si è manifestato, però, soprattutto nella scrittura, quale autore di poesie, racconti e commedie in vernacolo. Lo scopo di don Amedeo scrittore era inizialmente quello di divertire nel trasmettere, attraverso il sorriso e l’ironia, qualche sano valore umano e sociale. Dalla sua penna nacque “Sor Ansermo”, “contadino inurbato e in costante conflitto con sua moglie Ursuletta, che guarda con saggio distacco i frenetici cambiamento della società”. 

Il personaggio debutta nel 1967 con una prima raccolta, “Sor Ansermo recconta”.  Nel 1981, per i tipi della tipografia Savini e Mercuri di Camerino, esce una seconda edizione, ampliata ed arricchita da immagini tratte dagli spettacoli teatrale. Nel 1977, infatti, era nato a San Severino, per iniziativa di don Amedeo e di Alberto Pellegrino, il Teatroclub “Virgilio Puccitelli”, compagnia teatrale in vernacolo che proponeva testi che lo stesso don Gubinelli scriveva appositamente per le scene. Il protagonista delle commedie era sempre il personaggio di Sor Ansermo, che don Amedeo interpretava personalmente sul palcoscenico, rivelando non comuni dote di attore. Al cineteatro parrocchiale San Paolo di San Severino si susseguirono in quegli anni: Quanno n’ fija se spusa (1978); Natale a casa de Sor Ansermo (1979); Capita a 50 anni figurate a…20! (1980); Patre pe’ procura (1981). Quest’ultimo testo è stato definito uno dei più significativi del teatro dialettale marchigiano del Novecento.

Con la morte dell’autore, il personaggio teatrale non è però scomparso. La compagnia teatrale settempedana, che dal 1993 ha assunto il nome di “Teatroclub Amedeo Gubinelli”, continua ancora oggi a tenere stabilmente in cartellone le commedia di Sor Ansermo, rappresentandole periodicamente in tutte le Marche ed anche in altre regioni, ovunque con caloroso consenso del pubblico.

Meno note, ma ugualmente apprezzate, sono le tante poesie in dialetto scritte da don Gubinelli. Alcune pubblicate molte anni fa in “Sansivirì d’argento”, un’antologia curata da Raoul Paciaroni ed altre nel volume “Le poesie de Sor Ansermo”. L’ultima poesia, “Issu sta lì”, don Amedeo la compose in ospedale durante i suoi ultimi giorni di vita. 

Fattiva è stata la lunga collaborazione del poliedrico sacerdote con la Pro loco e con l’associazione Palio dei Castelli nel promuovere manifestazioni volte a far conoscere la storia e le tradizioni locali. Tra queste iniziative va ricordata anche la “Guida storico artistica di San Severino” scritta da don Amedeo nel 1975 (EDC edizioni).

Di lui va ricordata inoltre una non breve attività giornalistica. Non tanto quella un po’ discontinua legata al foglio satirico, “Lu giornale de Sor Anserno”, in cui don Amedeo affrontava con ironia i problemi cittadini, ma quella alquanto gravosa che, a partire dal 1979, dopo la morte di monsignor Oreste Marcaccini, lo vide settimanalmente impegnato come redattore responsabile della pagina “La Voce Settempedana”.

Don Amedeo Gubinelli – al quale il comune di San Severino nel 2019 ha intitolato un via – è stato un sacerdote che, utilizzando le proprie non comuni doti comunicative, ha saputo tener viva la comunità settempedana e – come fu ricordato in occasione dei funerali – “ha diffuso il Vangelo anche con metodi moderni”. © Alessandro Feliziani / Orizzonti della Marca



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