Parole di troppo.
Fino a non molti anni fa, fuori dalle Marche, tanta gente stentava a localizzare geograficamente Macerata. Una volta a Milano – ne fui testimone – un tassista scambiò Macerata per Matera. Insomma, salvo che a Roma e nei territori dell’antico Stato Pontificio, dove ebbe un ruolo rilevante, Macerata è rimasta a lungo nell’ombra. Eppure nel corso del ‘900 Luigi Pirandello ci ambienta una passeggiata notturna di un suo personaggio, Ennio Flaiano le dedica un proverbiale aforisma, Alberto Sordi la cita ne ‘Il marchese del Grillo’, Luciano Emmer ci gira un film. Maggiore pubblicità Macerata ricava – ad iniziare dalla Boheme del 1984 (regia di Ken Russel) – da alcune “non ortodosse” produzioni liriche allo Sferisterio. Ma tutto è sempre rimasto circoscritto nelle nicchie della cultura. E poiché le cattive notizie si propagano più delle buone, ecco che nel 2018 l’efferata uccisione della giovane Pamela e il raid xenofobo di Luca Traini proiettano Macerata ben oltre i confini nazionali. Quel delitto e quel ‘tiro al bersaglio’ accendono un faro sulla città per quasi due anni e quando tutto sembra acquietarsi, ecco che sul finire di un 2020 appiattito dal Covid-19, sono sufficienti due “frasette”, inopportunamente pronunciate, a proiettare di nuovo Macerata sui giornali e le Tv nazionali. A novembre, durante un’omelia in diretta Tv, il vicario della Diocesi, don Andrea Leonesi si avventura a mettere sulla bilancia dei peccati l’aborto e la pedofilia. Un mese dopo il presidente di Confindustria, Domenico Guzzini, in diretta online, auspicando per il bene dell’economia la cessazione delle restrizioni anti Covid, si lascia scappare “anche se qualcuno morirà, pazienza!”. Nell’epoca in cui tutti siamo interconnessi, la parola ha assunto un potere micidiale. La locuzione latina “verba volant, scripta manent” è ormai da sostituire con il più popolare: “non dire ciò che pensi, ma pensa a ciò che dici”. © Alessandro Feliziani / Il Resto del Carlino
(articolo pubblicato su Il Resto del Carlino, edizione Macerata, il 27 dicembre 2020 con il titolo “Macerata, una ribalta indesiderata”)
Commenti
Posta un commento