Nel maceratese, crollo demografico senza freni.

 







© Durante le recenti festività, complici il clima natalizio e la recrudescenza della situazione sanitaria, è passato quasi del tutto sotto silenzio il “bilancio demografico 2019” diffuso dall’Istat. Il consueto resoconto, da anni caratterizzato da contrazione delle nascite e costante invecchiamento della popolazione, vede questa volta Macerata registrare il peggior risultato tra le cinque province delle Marche. Dei circa 7.600 abitanti persi in un anno dall’intera regione, quasi un terzo (2.200) è infatti riferibile al territorio maceratese. Un andamento negativo iniziato alla fine del primo decennio degli anni Duemila, che ha ripreso a correre dopo un tentativo di arresto nel 2013. In sei anni la provincia di Macerata è passata da 321mila a 310 mila abitanti. 

Questo impoverimento demografico non può essere visto solo come effetto del terremoto, sia perché iniziato molto prima, sia perché non coinvolge solo l’entroterra, ma sta interessando - pur con numeri proporzionalmente più piccoli - tutti gli altri comuni. Perfino città che in passato avevano avuto una esplosione demografica come Recanati, Porto Recanti, Corridonia e Potenza Picena. La sola Macerata, che in passato assorbiva parte dello spopolamento dell’entroterra, nel 2019 ha perso oltre 400 abitanti.

Peraltro, questa discesa sembra continuare senza freni. I dati provvisori dei primi otto mesi del 2020 vedono la provincia di Macerata scendere di altri duemila e trecento abitanti. Un dato su cui gli effetti più gravi della pandemia incidono per non più del dieci per cento.  

Il depauperamento dei servizi nel corso degli anni ha compromesso il sistema socio economico e, di conseguenza, demografico. La politica e le istituzioni locali debbono farsene carico, lavorando insieme affinché cessi l’anconacentrismo del passato. Sandro Parcaroli, appena eletto sindaco di Macerata, aveva dichiarato di voler essere il “sindaco della provincia”. Coraggio, allora! © Alessandro Feliziani / Il Resto del Carlino

(articolo pubblicato su Il Resto del Carlino, edizione Macerata, il 17 gennaio 2021 con il titolo “Serve coraggio per arrestare la grande fuga”)


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