Intolleranza alle regole e poca chiarezza.



© L’ultimo decreto del premier Conte che detta provvedimenti per il contenimento della pandemia da Covid-19 è talmente lungo che, allegati compresi, occupa oltre 300 pagine, ma ad animare il dibattito sono poche righe: il divieto di spostamenti tra un comune e l’altro nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

Certo, in una norma del genere si possono scorgere delle assurdità. Chi vive a Sforzacosta potrà spostarsi di diversi chilometri fino a Villa Potenza o a Pieridipa, ma non potrà percorrere i pochi metri che lo separa da Casette Verdini. Chi abita nella zona di Abbadia di Fiastra compresa nel territorio di Urbisaglia “rischia grosso” a far visita al presepe nella chiesa della frazione, poiché l’ingresso è situato in territorio di Tolentino. Paradossi del genere se ne possono contare a migliaia in tutta Italia. 

La questione è che in simili situazioni emergono alcuni mali che da tempo si stanno sempre più diffondendo. Il primo è l’intolleranza alle regole. Un’intolleranza dovuta non all’impossibilità di sopportare i divieti, ma all’incapacità di adeguarsi ad essi. Che gli anziani siano stati in questi mesi coloro che hanno protestato di meno non è un sintomo di rassegnazione. È, piuttosto, quel rispetto delle regole cui le ultime generazioni non sono state più abituate. Una diseducazione che, nelle varie situazioni, porta sempre più a disconoscere i limiti dei propri diritti e ad abusare dei “freni” ai propri doveri.

Un altro dei mali di oggi è la crescente incapacità di dettare regole chiare, saggiamente ponderate e rispondenti agli scopi prefissati. L’emergenza sanitaria muta di giorno in giorno e le disposizioni vanno adeguate continuamente, ma i quotidiani “litigi” tra e dentro le istituzioni non fanno altro che minare l’autorevolezza di chi le regole le deve emanare e questo finisce per accrescere la pericolosa percezione che esse possano anche essere disattese. © Alessandro Feliziani / Il Resto del Carlino

(Articolo pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino, edizione Macerata, del 13 dicembre 2020)


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