C'era una volta il biglietto degli auguri

Quando ero ragazzo c’erano tre incombenze che in famiglia riempivano le due domeniche precedenti il Natale: allestire l’albero, fare il presepe e spedire i biglietti d’auguri. Quest’ultimo era l’impegno che si trascinava per giorni, sia perché ogni tanto ci si ricordava di qualcuno cui scrivere, sia per rispondere agli auguri che via via arrivavano. In quelle settimane il postino, con la sua borsa stracolma, suonava quasi ogni giorno ed anche passato Natale continuava la consegna di biglietti e cartoline. Fin dopo l’Epifania arrivavano i biglietti di ringraziamento con i quali i voti augurali ricevuti erano contraccambiati.

Nei primi anni Ottanta, ormai sposato, assunsi personalmente questa incombenza degli auguri e una domenica di dicembre dedicai qualche ora a scrivere i biglietti, scegliendo per ogni destinatario una frase appropriata al rapporto di parentela o di amicizia. Prima di impostare biglietti e cartoline, annotai gli indirizzi. Volevo conservare l’elenco per non dimenticare nessuno negli anni successivi. Sta di fatto che nel tempo la lista raggiunse oltre trenta di nomi di amici e colleghi con i quali si era instaurato un più stretto rapporto. Dopo diversi anni, però, l’elenco incominciò ad assottigliarsi e non solo perché alcuni destinatari più anziani, purtroppo, gli auguri non erano più in grado di riceverli. La lista si riduceva anno dopo anno anche perché decisi che avrei continuato a scrivere biglietti d’auguri solo a chi usava fare altrettanto. Mio malgrado, depennai per primi coloro che avevano iniziato a rispondere per e-mail o con i primi allora inediti sms e ultimamente anche i nomi degli amanti del whatsapp. Giorni fa, aggiornato ancora l’elenco, ho risolto l’incombenza in meno di cinque minuti. Per il Natale 2020, infatti, ho spedito gli auguri ai due unici amici di penna che mi sono rimasti e che, come me, conservano la bella consuetudine del biglietto natalizio. © Alessandro Feliziani / Il Resto del Carlino


(pubblicato il 20 dicembre 2020 su Il Resto del Carlino, edizione Macerata) 


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