Primi passi per la nuova amministrazione di Macerata.



© Ad un mese esatto dalle elezioni del 20 settembre la città di Macerata ha tutti gli organi politico-amministrativi legittimamente in carica ed in grado di lavorare nella realizzazione del programma quinquennale che il nuovo sindaco Sandro Parcaroli, eletto al primo turno con oltre il 52% dei consensi, si appresta a formalizzare, ma che ha già riassunto in una frase lapidaria: “Rendere Macerata una città attrattiva, dove ognuno possa vivere in sicurezza, lavorare e costruirsi la famiglia”. “Personalmente – ha dichiarato il primo cittadino all’insediamento del consiglio comunale – mi accingo a svolgere le mie funzioni con atteggiamento di servizio, umiltà e tenacia”. Il programma amministrativo – ha poi continuato – porrà delle “sfide inedite” in grado di “dare sostanza ai desideri dei cittadini”. Parcaroli ha infine assicurato di voler operare con “trasparenza amministrativa, garantendo partecipazione ed ascolto di tutti, senza remore e pregiudizi”.

Per raggiungere gli obiettivi che si è posto, il sindaco ha nominato una giunta di nove assessori (vedasi articolo a parte),  sei dei quali scelti tra i consiglieri comunali eletti nelle liste della coalizione di centrodestra (Lega, FdI, F.I., Udc. L’incompatibilità tra le cariche di assessore e consigliere ha comportato l’ingresso in consiglio comunale di candidati che nella graduatoria dei voti ottenuti seguivano i primi proclamati. Ora il consiglio comunale – che nella sua prima seduta ha eletto presidente Francesco Luciani (Lega) – risulta così composto: Andrea Blarasin, Aldo Alessandrini, Laura Orazi, Claudio Carbonari, Paola Pippa, Giordano Ripa, Giovanni Pianesi e Roberto Fabiani (Lega); Pierfrancesco Castiglioni, Paolo Virgili, Marco Bravi e Lorella Benedetti (FdI); Alessandro Bini, Romina Leombruni, Sabrina De Padova e Cristina Cingolani (lista civica Parcaroli sindaco); Sandro Montaguti e Barbara Antolini (Forza Italia), Antonella Fornaro (Udc). I dodici seggi spettanti ai gruppi di opposizione sono stati assegnati ai candidati sindaco non eletti: Narciso Ricotta, Alberto Cicarè e Roberto Cherubini; inoltre a: Maurizio Del Gobbo, Andrea Perticarari, Ninfa Contigiani e Alessandro Marcolini (PD); Elisabetta Garbati (Macerata Rinnova); David Miliozzi (Macerata Insieme); Stefania Monteverde (Macerata bene comune); Ulderico Orazi (Italia Viva); Andrea Boccia (M5s).    

La giunta comunale  

Una settimana prima di presentarsi al Consiglio per prestare giuramento il sindaco Sandro Parcaroli aveva nominato la giunta. Nove assessori (numero massimo consentito) per ricoprire secondo le rispettive competenze professionali tutti i settori dell’amministrazione cittadina. Due dei nominati possono vantare precedenti specifiche esperienze politiche: Silvano Iommi (urbanistica) e Marco Cardarelli (servizi amministrativi e politiche per la famiglia). Tutti gli altri sono al loro primo incarico. Particolarmente valorizzata la presenza femminile, con la nomina di quattro donne, una delle quali vice sindaco. Le funzioni vicarie in assenza del sindaco, infatti, saranno esercitate da Francesca D’Alessandro alla quale è stata attribuita anche la delega alle politiche sociali. Gli altri assessori sono: Andrea Marchiori (lavori pubblici), Laura Laviano (ambiente e sviluppo economico), Oriana Maria Piccioni (bilancio), Katiuscia Cassetta (cultura e istruzione), Paolo Renna (polizia municipale e decoro urbano), Riccardo Sacchi (turismo, sport ed eventi).

© Alessandro Feliziani / Emmaus-Avvenire

(Articolo pubblicato su Emmaus, supplemento al quotidiano Avvenire del 20 ottobre 2020)


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