Con la SS 77 Civitanova ridiventa "Foligno beach".



© “Da domani tutti al mare!”. Lo disse scherzosamente l’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo aver inaugurato l’ultimo tratto della superstrada 77 Val di Chienti. La frase diventò un tormentone quel pomeriggio del 28 luglio di quattro anni fa, ma l’indomani tanti umbri la presero alla lettera e, saliti in auto, si ritrovarono dopo appena un’ora sulla spiaggia di Civitanova. Un mese più tardi sarebbe arrivata la prima tremenda scossa di terremoto, ma il gran flusso di auto che dalle prime ore del mattino percorrevano agevolmente i 110 chilometri della corsia monti-mare non si arrestò. A Civitanova non si erano mai visti tanti villeggianti umbri tutti insieme ed un giornale locale parlò di “Foligno beach”.  

Negli anni successivi il fenomeno si è regolarmente ripetuto ed anche in questa estate la voglia di mare degli abitanti della regione senza sbocchi sulla costa sembra più forte di ogni difficoltà. “A causa della pandemia – dice Marusia Ciavattini, che gestisce un noto chalet sulla spiaggia di Civitanova – la stagione è partita con un certo timore, ma la risposta di turisti e villeggianti è incoraggiante. Già durante la ‘quarantena’, abbiamo ricevuto tante prenotazioni per gli ombrelloni. Molte da clienti della zona di Foligno”. Alcuni ricordano che il 3 giugno, gli umbri sono stati i più solleciti ad approfittare della “riapertura delle frontiere” tra le regioni, per godere del mare dell’Adriatico. La superstrada favorisce un turismo pendolare che aumenta nei festivi ed è comunque prezioso per le imprese balneari di Civitanova. Un afflusso continuo che dura fino a settembre inoltrato. Quella che per tanti umbri era una meta difficile da raggiungere è diventata così la località estiva prediletta.

Oltre che snodo cruciale per le Marche, la superstrada Val di Chienti è anche una risorsa per il turismo, soprattutto per la provincia di Macerata. E non solo turismo estivo. L’arteria è diventata una moderna e strategica “Via Lauretana” per il turismo religioso sull’asse Assisi-Tolentino-Loreto ed ha “riavvicinato” i due santuari agostiniani dell’Umbria e delle Marche, Santa Rita e San Nicola. 

Anche il turismo culturale, trae vantaggio dalla superstrada. Macerata e il parco archeologico di Urbs Salvia distano ormai poco più di un’ora in auto da Perugia e Spoleto. Grazie alla superstrada ci si può anche immergere per un’intera giornata nell’architettura romanica. S. Maria a Piè di Chienti, S. Claudio al Chienti, S. Maria di Chiaravalle di Fiastra, S. Maria di Rambona e S. Giulio a San Maroto sono tutte splendide abbazie servite da altrettanti svincoli dell’arteria che, tanto a lungo attesa, è oggi una splendida realtà.

© Alessandro Feliziani / Emmaus-Avvenire

(Articolo pubblicato il 21 luglio 2020 su Emmaus, inserto mensile del quotidiano Avvenire)


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