San Severino, viaggio nello spazio e nel tempo



Cosa può unire un ingegnere e un pubblicitario? Apparentemente nulla, ma se il primo ha la passione per la storia locale e il secondo è un appassionato e pluripremiato fotografo di paesaggi, allora qualcosa insieme riescono a fare.
Marcello Muzzi e Claudio Scarponi, entrambi di San Severino Marche, hanno infatti realizzato insieme un bel libro riccamente illustrato, “Dodici Castelli”. La pubblicazione è dedicata ai castelli del territorio settempedano. Castelli e torri fortificate che racchiudono un passato glorioso e che ancora oggi sono punto di riferimento per altrettante comunità costituitesi nei relativi contadi.
Come spiega Marcello Muzzi nella premessa, “a partire dal XII secolo fino a quasi ai nostri giorni, i dodici castelli hanno formato, nel loro insieme, il territorio di San Severino”, ancora oggi il Comune più esteso di tutta la provincia di Macerata. Per quasi cinque secoli castelli e torri fortificate sono stati uniti in un unico complesso difensivo a guardia del castello di Città e quando la funzione militare andò scemando essi divennero fulcro di quei villaggi e borghi che ancora oggi identificano amministrativamente le diverse frazioni del territorio.
I testi di Marcello Muzzi e le fotografie a colori di Claudio Scarponi guidano il lettore – come indica il sottotitolo del libro – ad un viaggio nel tempo e anche nello spazio che si estende dal crinale tra le vallate del Chienti e del Potenza fin quasi alla Vallesina. Dai castelli di Carpignano, a confine con Tolentino, e di Colleluce, nei pressi di Serrapetrona, il viaggio attraversa la città con il Castello al Monte per proseguire verso Pitino o Sant’Elena, Chigiano e Serralta, Isola e Castel San Pietro, il più noto Elcito e per finire Frontale e Ficana. Questi ultimi due oggi non più parte del territorio di San Severino. Frontale è amministrativamente nel Comune di Apiro, mentre Ficana dal 1929 è Comune autonomo con il nome di Poggio San Vicino.
“La lettura – scrive nella presentazione Francesco Rapaccioni, consolo del Touring Club Italiano – è stimolante e incalzante alla scoperta di un’Italia minore (nel senso di meno conosciuta) che necessita di essere tutelata”. (riproduzione riservata)

(Articolo pubblicato su Cronache Maceratesi il 18 giugno 2014)

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