Preparate zaino e scarponi, l’Appennino marchigiano vi attende!
(Articolo pubblicato il 9 aprile 2016 sul settimanale Orizzonti della Marca n. 14)
Dopo essere stata dimenticata quest’inverno anche dalla neve, la montagna marchigiana si appresta a rivivere la sua tradizionale stagione turistica ed è pronta ad accogliere quanti la amano e la rispettano. Chi per mestiere fa analisi di mercato ha già annunciato che a causa dei timori – sempre più forti – per le azioni terroristiche, ci sarà una contrazione dei viaggi all’estero e verso le grandi città.
Negli ultimi anni solo un italiano su sei ha scelto la montagna come meta delle proprie vacanze, ma nel 2016 la percentuale – anche in conseguenza del triste momento storico che stiamo vivendo – potrebbe salire al 20%, favorendo soprattutto le più note mete alpine.
Anche l’Appennino marchigiano, però, nel 2016 ha di che sperare per veder aumentare il numero di vacanzieri. Prende, infatti, avvio in questo mese di aprile un progetto basato sul piacere per la natura, sulla passione per la montagna, sui vantaggi di una vacanza salutare. Il nome, “Alta via delle Marche – Racconti dall’Appennino”, è alquanto esplicativo. Esso si propone di far conoscere l’entroterra della regione attraverso itinerari da percorrere a piedi lungo tutta la dorsale appenninica. Escursioni che si svilupperanno all’interno del Parco del Sasso Simone e Simoncello, il Parco della Gola della Rossa e di Frasassi, la Riserva naturale del San Vicino e del Monte Canfaito, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, Monti della Laga e altre aree d’interesse ambientale e culturale.
L’iniziativa, finalizzata a promuovere luoghi meno noti e lontani dal turismo di massa, è frutto dell’amore per la montagna di sei giovani marchigiani. I loro nomi sono Nicola Pezzotta (guida naturalistica e ingegnere), Luca Marcantonelli (dottore in scienze e tecnologie alimentari), Fabiola Cogliandro (laureata in storia dell’arte) e Lucia Paciaroni (giornalista e fotografa), tutti blogger di “Con in faccia un po’ di sole”, un blog di cultura del viaggio, tradizioni ed enogastronomia. Fanno parte del gruppo anche due psicologi dell’associazione “Radici senza terra”, Ruben Marucci (guida naturalistica) ed Elisa Romanelli.
Il loro compito è guidare i turisti o organizzare il trekking. Tutti i percorsi si snodano tra punti panoramici, aree di particolare pregio naturalistico, visite di rocche, chiese e borghi rurali, con soste nelle strutture che permettono di poter gustare le tipicità dei luoghi e pernottamenti in agriturismo o rifugi. Chi prenota l’escursione potrà così immergersi completamente nel silenzio della montagna e godere dei suoi colori, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto e – perché no – anche durante le notti stellate.
A febbraio il progetto è stato presentato a Milano durante la Borsa internazionale del turismo e i primi “ospiti” che hanno aderito al programma inaugurale (24 e 25 aprile) conosceranno il Montefeltro. I loro “racconti dall’Appennino” saranno un efficace passaparola per altri turisti che da maggio a settembre potranno percorrere altri itinerari, dal nord al sud delle Marche.
Complessivamente sono ventotto le escursioni che i promotori del progetto hanno preparato, dopo averle personalmente sperimentate. La scorsa estate, infatti, i sei giovani ideatori di “Alta via delle Marche” hanno percorso a piedi, in quattro settimane, oltre 450 chilometri. Ventotto tappe, per altrettanti giorni di cammino, con partenza da Carpegna ed arrivo a Umito, nei pressi di Acquasanta. Il tratto maceratese si è snodato da Elcito al Rifugio del Fargno. Quell’avventura personale – poi descritta in un diario del viaggio pubblicato sul sito internet www.coninfacciaunpodisole.it – è diventata quindi un progetto di lavoro, un servizio per turisti e per quanti vogliono vivere un’intensa esperienza naturalistica.
È in costruzione un sito internet dedicato agli itinerari ed anche una guida cartacea. Entrambi saranno pronti prima dell’estate, ma intanto c’è già la pagina Facebook “Alta via delle Marche” dove, per far vincere ogni titubanza di fronte ad una simile avventura, si può leggere questa frase: “Per quanto lungo possa essere un viaggio, se credi che sia quello giusto intraprendilo”. E, se è quello giusto, non resta che preparare gli scarponi e lo zaino. (riproduzione riservata)
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