Non ci resta che ridere!
Foto: Amerigo Bartoli, “Risata”, 1935 (Museo della caricatura di Tolentino)
© Tempo fa uno scrittore londinese dichiarò in un’intervista che di mattino si alzava molto presto per andare a comprare frutta e verdura in una bancarella lungo Portobello Road, gestita da un fruttivendolo molto simpatico, particolarmente affabile con i clienti, con il sorriso stampato in faccia e con la battuta sempre pronta. Insomma, lo scrittore faceva capire che non usciva da casa di buon’ora solo per potersi garantire la frutta più fresca di giornata, ma soprattutto perché quel commerciante lo faceva sorridere e lo metteva di buonumore. Era per lui il modo migliore di iniziare la giornata e mettersi così al lavoro appena rincasato.
The New Yorker magazine, uno dei più importanti periodici statunitensi che ha superato il traguardo dei novant’anni di vita, è particolarmente apprezzato – oltre che per la rigorosa verifica delle notizie e la cura editoriale, gli articoli giornalistici su temi sociali e di politica estera – anche per le sue famose vignette sparse nelle pagine di ciascun numero. Vignette che invitano il lettore a sorridere anche su argomenti molto seri.
La pubblicazione di vignette umoristiche, che The New York fa sin dal 1925, oggi è una costante su quasi tutti i maggiori giornali del mondo, che spesso le propongono in prima pagina. Quasi un modo per invitare il lettore a prendere con ironia anche le brutte notizie.
Ridere è un'attività tipicamente umana, in grado di comunicare alle altre persone il proprio stato emotivo. È un’espressione umana innata, tant’è che tutti i bambini ridono sin dalle prime settimane di vita. Anche fare una risatina o ridacchiare è un modo di ridere. Solitamente si ride quando ci troviamo in presenza di qualcosa che ci diverte, come uno spettacolo comico o quando ci viene raccontata una barzelletta.
Effetti della risata sulla salute
La risata è importante sia per la salute, sia per mantenere e consolidare legami sociali fondamentali.
Lo studio dell’importanza dell’umorismo e della risata sulla salute ha origini molto lontane che risalgono al pensiero di Ippocrate e Galeno, medici della Grecia antica, i quali attribuivano alla risata la potenzialità di migliorare o peggiorare il decorso della malattia e quindi la salute.
Nel tempo si sono occupati dell’importanza e dell’influenza delle risate sulla psiche umana filosofi e scienziati, come Aristotele, Cartesio, Kant, Darwin e Freud. Quest’ultimo nel 1927 affermò che “L’umorismo è il più eminente meccanismo di difesa” perché con la risata sono spazzate via le inibizioni interne e anche gli impulsi aggressivi risultano soddisfatti “con un mezzo che è piacevole per sé e accettato dagli altri”.
Un’importante funzione della risata è di alleggerire i pesi della vita e fare una bella risata rappresenta un modo efficace per scaricare aggressività, ansie e frustrazioni. Secondo il Center of Public Health di Loma Linda, in California, diverse ricerche avrebbero messo in mostra un netto incremento di molti parametri neuroimmunologici dopo l’esposizione a situazioni comiche. Sarebbe dimostrato che tutte le emozioni negative come l’ansia, la depressione o la rabbia indeboliscono il sistema immunitario, riducendo la sua capacità di combattere le malattie, mentre la risata e tutti i pensieri positivi aumentano la produzione di cellule che combattono i virus.
La risata umoristica aumenterebbe la produzione di serotonina, un antideprimente naturale, riducendo così le cause primarie dello stress.
Da alcuni decenni si è sviluppata una vera e propria scienza, la “gelotologia” – più comunemente nota come comicoterapia – che studia la risata e le emozioni positive in funzione di prevenzione, e riabilitazione.
La vicenda che ha dato origine alla comicoterapia quale trattamento di supporto ed integrazione delle cure clinico – terapeutiche, è quella del noto giornalista americano Norman Cousins, il quale fu improvvisamente colpito da spondilite anchilosante, una grave infiammazione cronica a carico della colonna vertebrale. Gli venne data una prognosi di un anno di vita e Cousins, già scettico nei riguardi delle cure convenzionali, decise di curarsi seguendo una terapia basata sulla risata. Trascorreva diverse ore al giorno a guardare film comici, da quelli preferiti dei fratelli Marx ai vecchi filmati di candid camera. Inoltre assumeva massicce dosi di vitamina C, per le sue potenzialità antinfiammatorie e per il suo valore di coadiuvante del sistema immunitario. A distanza di un anno, Norma Cousins guarì completamente. La sua spettacolare guarigione, dopo alcuni anni, venne riconosciuta e validata scientificamente.
Oggi nelle corsie e nei reparti di molti ospedali del mondo operano i “clown – dottori” (il più famoso è il medico americano Patch Adams), una nuova figura professionale che riassume in sé le caratteristiche del clown, dell’animatore, dell’attore d’improvvisazione, del burattinaio, dell’affabulatore, avendo però strutturato la propria professionalità per operare specificatamente in ospedale, cercando di stimolare le capacità di guarigione attraverso il buon umore e le emozioni positive.
Secondo gli esperti, che la risata sia attiva o passiva, spontanea o indotta, gli effetti sono gli stessi e le persone che riescono a ridere di più affrontano meglio non solo le malattie ma anche i problemi di tutti i giorni. Per questo da diversi anni si è diffusa in molti Paesi la pratica dello yoga della risata. L’ideatore è stato il medico indiano Madagascar Kataria. Sono sorti veri e propri club, coordinati e guidata di un istruttore, dove gruppi di persone si riuniscono periodicamente per fare esercizi di risata. Spesso s’inizia con esercizi di respirazione profonda per far rilassare il diaframma. Poi si ride in gruppo per almeno dieci minuti di seguito, tempo minimo per scatenare tutti gli effetti biochimici di questa pratica che sembra proprio essere una delle “medicine” più efficaci ed economiche per curare l’organismo e la psiche.
Oltre a far bene alla salute fisica, la risata fa bene anche alla salute emotiva. Allontanando le emozioni negative, infatti, la risata aiuta a rilassarsi e a ricaricarsi, favorisce la concentrazione e ci permette di essere efficienti. Inoltre, lo stato d’animo che deriva dal buon umore permette di vedere le situazioni da una prospettiva più realista e positiva, e meno minacciosa.
La funzione sociale della risata
La risata ha pure una funzione sociale e non solo per il fatto che si ride in compagnia. Essa, infatti, crea legami e chi ride, o sorride, rivela sempre al suo interlocutore che non è ostile, anzi, gli conferma la sua disponibilità a iniziare un contatto o una relazione.
Molti sono i benefici dell’essere di buon umore nella vita di relazione. Ridere in gruppo crea un legame positivo che attenua lo stress e ammorbidisce i disaccordi e la delusione. Ridere in gruppo aiuta a costruire legami forti e duraturi, e aiuta tutti i membri del gruppo a essere allegri e vitali, attenuando i risentimenti, moderando i disaccordi e unendo le persone nei momenti difficili.
Pertanto, si può dire che agire di buon umore nelle situazioni di ogni giorno aiuta a migliorare la qualità delle relazioni e i rapporti con i colleghi di lavoro e con gli amici.
John Morreall, professore presso il College of William and Mary di Williamsburg, in Virginia (Usa), che da oltre venticinque anni si occupa di umorismo, ha scritto un libro, “A comprehensive philosophy oh humor”, in cui affronta le teorie fondamentali sull’umorismo, privilegiando l’approccio psicologico. Secondo l’autore, “ridere di sé, guardare con distacco una realtà spesso assurda o paradossale favorisce la comprensione della vita. Chi sa ridere di sé è in grado di guardare con occhio attento ciò che lo circonda, sviluppa creatività e sa porsi in un atteggiamento anticonformista e costruttivo. L’umorismo – scrive Morreall – ci insegna che la strategia universale per vivere bene è la versatilità. Di fronte a un certo tipo di cattive notizie non c’è nulla che potremmo fare per migliorare la situazione, eccetto che prendere una distanza emotiva e trasformale da tragiche a divertenti”. In proposito ricorda le parole che il poeta e drammaturgo irlandese Oscar Wilde pronunciò nella sua camera da letto in punto di morte: “Questa carta da parati è atroce. Uno di noi due se ne deve andare”.
Gli effetti della risata nel lavoro.
I benefici di una disposizione d'animo positiva vanno ancora oltre la salute. Mai come nel lavoro, ad esempio, essere di buonumore aiuta. Presentarsi a un cliente con il sorriso è un ottimo biglietto da visita. Un atteggiamento sorridente trasmette immediatamente entusiasmo e vitalità.
Siccome è scientificamente provato che ottimismo e allegria aumentano l'attività fisiologica del nostro organismo, il buonumore ci rende più efficienti. “Il nostro livello di concentrazione e attenzione – ricorda Valeria Tonella, coordinatrice editoriale del magazine V+ - è influenzato dall'umore in cui ci troviamo, perché, quando siamo tristi o in preda alla collera, ci focalizziamo su noi stessi e sui nostri problemi, alla disperata ricerca di un modo per uscirne; questa condizione ci distoglie dagli eventi esterni, dalle incombenze che dobbiamo affrontare, e così diventiamo distratti e irritati. Invece quando siamo di buonumore, non essendo turbati da pensieri negativi, dirigiamo le nostre energie e le nostre idee verso l'esterno, e ci viene più facile affrontare il lavoro con intraprendenza e fiducia in noi stessi, ricorrendo a pensieri positivi e piacevoli”.
L’umore personale cambia quindi i rapporti con gli altri e un commerciante, che si confronta quotidianamente con i propri clienti, non può dimenticarlo. È questa una condizione che riguarda tutti coloro che per lavoro si devono quotidianamente confrontare e relazionare con altre persone, all’interno o all’esterno della propria azienda. Cordialità, disponibilità, un tono di voce calmo e affidabile faranno sì che l’interlocutore adotti lui stesso un atteggiamento gradevole nei nostri confronti.
Disse una volta l’attrice Audrey Hepburn: “Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso sinceramente che ridere sia la cosa che mi piace di più. È la cura per moltissimi mali.”
La risata non costa nulla, è gratuita. Non esiste pertanto altro farmaco che faccia così bene anche alle nostre tasche. Quindi, considerando che “i sorrisi persi non tornano più”, non ci resta che ridere!
(riproduzione riservata)
(Questo articolo, scritto per Espresso Ideas by Simonelli Group, è stata pubblicato sul n. 17-18, novembre 2016)
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