L’orientalista Giuseppe Tucci ricordato dagli ‘Amici del suo liceo’.
L'orientalista maceratese Giuseppe Tucci (1894 - 1984)
“Egregio Professore, riscontro la pregiata Sua del......”. Che, per lettera, un editore si rivolgesse a Giuseppe Tucci con l’appellativo di professore sembrerebbe del tutto normale. Non lo è, invece, se si scopre che quella lettera è datata 1914, quando lo studioso maceratese – il quale ha legato il proprio nome a numerose spedizioni, studi e ricerche sull’Oriente – aveva appena vent’anni e non era ancora laureato.
La lettera in questione è stata una delle tante ‘chicche’ della documentata conferenza che Oscar Nalesini, responsabile della biblioteca e dell’archivio fotografico del Museo nazionale d’arte orientale di Roma, ha tenuto alla Sala Castiglioni della biblioteca “Mozzi Borgetti” di Macerata nell’ambito dell’incontro su “Giuseppe Tucci: le esplorazioni e le opere”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è stata promossa dall’Associazione Amici del Liceo classico di Macerata – presieduta da Piero Alberto Tulli – che ha voluto rendere omaggio all’illustre “ex alunno” del liceo-ginnasio “Leopardi” in occasione del trentennale della scomparsa. Il maceratese Giuseppe Tucci, studioso delle civiltà orientali, esploratore e storico delle religioni, si diplomò infatti al liceo cittadino nel 1912, quando aveva già iniziato un’intensa attività pubblicistica proseguita poi, con rara intensità, per tutta la vita.
Durante l’incontro, coordinato dall’avvocato Raoul Fabrini, il relatore Oscar Nalesini ha mostrato ai molti maceratesi accorsi alla Sala Castiglioni anche il primo articolo pubblicato da Tucci all’età di quindici anni, nel 1909, sul periodico maceratese “L’Unione”. Riguardava la cripta della chiesa di Santa Maria della Porta e, oltre a una documentatissima preparazione, l’autore esprimeva profonde considerazioni, inusuali per un ragazzo di quell’età. Ecco quindi anche spiegato come quell’editore, Roberto Carabba di Pescara, conoscendo Tucci solo per i suoi scritti, non potesse certo immaginare di avere a che fare con un giovane studente.
Estremamente precoce sul piano della propria formazione culturale, Giuseppe Tucci, è giustamente considerato una delle massime autorità dell’orientalismo di ogni tempo. È stato maestro di più generazioni di tibetologi a livello internazionale, studioso della filosofia cinese e indiana e animatore di innumerevoli prestigiose iniziative. È stato calcolato che guidando numerose spedizioni scientifiche abbia percorso più di diciottomila chilometri a piedi. Ha legato il proprio nome a fruttuose campagne di scavi archeologici (l’ultima quando aveva già compito 80 anni), in Iran, Afghanistan, Pakistan, Nepal e soprattutto in Tibet.
Nel 1933, per promuovere i rapporti culturali, ma anche politici ed economici, tra l'Italia ed i paesi asiatici, Tucci fondò, insieme a Giovanni Gentile, l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO), divenuto IsIAO, Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, nel 1995, dopo la fusione con l’Istituto Italo-Africano. Oggi sciaguratamente, dopo tanta prestigiosa attività, l’Istituto diretto da Tucci fino al 1978 è stato posto in liquidazione coatta amministrativa. E, purtroppo, non è questa l’unica nota negativa sottolineata da Oscar Nalesini a conclusione della sua conferenza a Macerata. Non attraversa vita tranquilla, infatti, pure il Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma, intitolato a Giuseppe Tucci, dove sono conservati, tra l’altro, duemila manufatti archeologici e opere d’arte asiatica, donati dalla terza moglie dell’orientalista maceratese, Francesca Bonardi. Il Ministero per i Beni culturali vorrebbe trasferire il museo dall’attuale Palazzo Brancaccio, situato nel centrale e multietnico quartiere Esquilino, al periferico quartiere dell’EUR, in una sede giudicata inidonea, sia per la collocazione, sia per la conservazione dello stesso patrimonio museale. Proprio in concomitanza con l’incontro a Macerata si è aperta la sottoscrizione on-line di una petizione al Ministro Dario Franceschini volta ad evitare il trasferimento del Museo ‘Giuseppe Tucci’. Si può firmare on line collegandosi al sito internet:
In pochi giorni sono già più di mille coloro che hanno sottoscritto la petizione e tra questi molti maceratesi che, in questo modo, hanno inteso onorare un illustre concittadino. (riproduzione riservata)
(Articolo scritto per Cronache Maceratesi, pubblicato in data 11 novembre 2014)
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